Udine nel cuore della storia: si rilegge la rivolta del 1511

Si apre oggi in Castello il convegno internazionale sul sanguinoso giovedí grasso Coinvolti gli atenei di Venezia e di Capodistria. Un ospite illustre, il professor Muir

UDINE

Il tema delle rivolte popolari e del ribellismo delle società tradizionali è al centro del convegno internazionale di studi che si aprirà a Udine oggi alle 15 nel Salone del Parlamento. L’occasione è data dalla ricorrenza del 500° della rivolta della “Zobia Grassa”, che si tenne a Udine nel carnevale del 1511. Il convegno, organizzato dalle università di Udine, Ca’ Foscari di Venezia e del Litorale di Capodistria, servirà ad allargare lo sguardo dai fatti friulani al piú ampio contesto europeo: negli stessi anni in cui nel Friuli le due fazioni degli “strumieri” e “zamberlani” davano il via a una spirale di violenza che si sarebbe protratta per mezzo secolo, episodi simili scoppiavano un po’ ovunque in Europa. Uno dei quadranti piú incerti e tormentati fu proprio quello della regione alpina orientale, divisa tra il dominio della Repubblica di Venezia e quello degli Asburgo. La storiografia internazionale sulle rivolte e le sedizioni concorda su pochi punti fissi, uno dei quali è certamente il fatto che la società della prima età moderna diventava piú inquieta durante (o dopo) cambiamenti sociali-economici e politici di rilevante portata. Siamo infatti negli anni in cui nuove entità statali in formazione (Francia, Spagna) entrano in conflitto con piccoli Stati, generando uno stato di instabilità le cui onde si allargano incrociandosi in tutto il continente. Epocali cambiamenti hanno appena avuto luogo e cominciano a manifestare i loro effetti: la stampa a caratteri mobili, a esempio, sta lentamente rilevando il suo enorme potere di modificare la comunicazione; la scoperta dell’America è destinata a mutare in profondità gli equilibri economici e politici del continente. Anche lo spirito religioso mostra, in questi decenni, una singolare irrequietudine, che sfocerà nel volgere di pochi anni nella deflagrazione dell’eresia luterana. Se si aggiunge che proprio al tramonto del XV secolo ebbe a iniziare una lunga guerra europea che si svolse in larga parte sul suolo italiano, appare evidente come si sia trattato di una delle grandi accelerazioni del processo di trasformazione della civiltà europea. Il grande percorso della storia, insomma, è “leggibile” anche dall’osservatorio udinese.

I sanguinosi fatti cittadini del Carnevale 1511 e le onde di propagazione che agitarono il Friuli nei mesi successivi, hanno infatti al loro fondo le medesime macrocause: il tramonto del sistema feudale; e il fatto che alla base della faida friulana vi furono i cambiamenti traumatici che interessavano in quegli anni la nobiltà di stampo feudale(a.z.)

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