Udine: l’Angelo del castello sarà dorato e opaco
La proposta della Soprintendenza è al vaglio della proprietà e del committente. Tutto è pronto per l’avvio dei lavori di restauro del campanile

UDINE. L’Angelo del castello sarà restaurato e dorato in cima al campanile. E per renderla meno impattante, la doratura sarà anticata. Questa la proposta del soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici, Luca Rinaldi, che, a giorni, sarà discussa dalla commissione d’arte sacra dell’Arcidiocesi. La stessa che dovrà esprimere un parere anche sul progetto di restauro del campanile della chiesa di Santa Maria di castello già condiviso dalla Soprintendenza. I lavori partiranno a metà maggio.
Premesso che tutte le decisioni saranno condivise con la proprietà e il committente, tra le ipotesi possibili (vale a dire restaurare l’Angelo in loco, dorarlo senza rimuoverlo oppure smontare la statua, farne una copia, dorarla ed esporre quest’ultima) Rinaldi propone di restaurarlo e dorarlo senza smontarlo e di anticare la doratura per renderla meno lucida e quindi meno impattante dal punto di vista estetico. «Pensiamo di trattarla facendo in modo di renderla meno lucente» spiega il soprintendente nel confermare «che questa è la strada sulla quale stiamo ragionando». I campioni già visionati dal soprintendente confermano la validità della tecnica proprio perché la doratura anticata consente di non spostare l’Angelo e di restituire alla città l’originale restaurato. I restauratori rimuoveranno, infatti, solo i “rattoppi” applicati nei secoli per sostituirli con materiali più idonei.
A questo punto la parola passa alla commissione d’arte sacra che nei prossimi giorni esprimerà un parere pure sul progetto di restauro conservativo del campanile. Un parere, questo, indispensabile alla Soprintendenza per autorizzare l’inizio dei lavori. Il gruppo Danieli, che sponsorizza l’intervento con circa 400 mila euro, ha già appaltato l’opera e sta aspettando il via libera ufficiale per aprire il cantiere. Se tutto procederà come previsto, a giorni, vale a dire a metà maggio, inizieranno i lavori.
L’obiettivo è quello di completare l’intervento prima di Natale, di illuminare l’Angelo con uno specifico impianto a led e di ripristinare il meccanismo che gli consentirà di riprendere a indicare la direzione del vento come ha sempre fatto dal 1777 anno in cui fu posizionato in cima al campanile di Santa Maria di castello. L’Angelo è caratterizzato da una intelaiatura in ferro forgiato ricoperta da lamine di rame ribattuto e fissate con rivetti sempre in rame. Inutile dire che nel tempo ha subìto diversi restauri, ma quello in corso, finanziato dal gruppo Danieli, sarà quello decisivo che consentirà all’arcangelo Gabriele, alto quasi 5 metri, di mantenersi in buona salute per diversi decenni.
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