Udine, inquilini abusivi nel palazzo dell’Ater: i residenti hanno paura

Succede in via Campoformido. La denuncia: minacce e occupazioni irregolari. Giacigli di fortuna nello scantinato, risse a tutte le ore e una porta sfondata
Udine 12 Settembre 2017. Palazzina Via capoformido. © Petrussi Foto Press
Udine 12 Settembre 2017. Palazzina Via capoformido. © Petrussi Foto Press

UDINE. Stanchi di liti e risse e stufi di continuare a vivere barricati in casa per paura, i residenti della scala A del civico 143 in via Campoformido si appellano all’Ater, proprietario dell’intero stabile.

«Da due anni in un appartamento al pianterreno vivono numerosi extracomunitari – raccontano –. È un continuo via vai. Non sappiamo chi sono, come si chiamano e cosa fanno, anche perché non sono gli assegnatari dell’immobile. Ci hanno minacciati e non possiamo uscire dalle nostre porte».

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Udine 8 Ottobre 2013. Visita Vecovo Mazzoccato all' Ater. Telefoto copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi


Secondo gli inquilini del condominio l’affittuario ha subaffittato i locali e lo scantinato. «E quel che è peggio – dicono –, nonostante queste persone siano di fatto ospiti, ci fanno sentire stranieri a casa nostra. Più di una volta hanno insultato i nostri figli.

Chiediamo il rispetto delle regole e soprattutto che l’Ater vigili sulla nostra sicurezza. Noi siamo regolari con i pagamenti, anche di tasse e bollette. Non si può continuare a vivere così».

Quel viavai, che continua ormai da mesi, ha, prima, insospettito e poi preoccupato i residenti. Perché, negli ultimi giorni, da quella porta al pianterreno sono iniziate a farsi sentire forti urla.

«Il movimento di quelle persone, tutte extracomunitarie, non ci è mai piaciuto fin dall’inizio – spiegano –. Alcuni li abbiamo ritrovati la sera anche in stazione mentre dormivano o in giro nelle città e nei parchi a bivaccare».

Poi un giorno l’amara scoperta. «Stavo andando nello scantinato per recuperare alcuni arnesi – racconta un condomino – quando all’improvviso ho visto sbucare dallo sgabuzzino un piede. Ho preso paura perché ho pensato in un primo momento che qualcuno si fosse sentito male e fosse svenuto. Invece si trattava di una persona che stava dormendo».

Gli inquilini hanno chiamato il nostro giornale per raccontare la loro versione dei fatti e ci hanno condotti nello scantinato che si è trasformato in un ammasso di rifiuti da cui escono forti odori, insopportabili.

Si trovano pezzi di mobilio ma anche spazzatura e un materasso sporco «utilizzato – dicono i residenti – come giaciglio di fortuna quando qualcuno non può essere ospitato». In alto spunta anche la ruota di una bicicletta. E come se non bastasse negli ultimi giorni c’è stata un’escalation di litigi e risse. L’ultima lo scorso fine settimana. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Così i condomini, oltre a chiamare la redazione del nostro quotidiano, hanno avvertito le forze dell’ordine per un pronto intervento e, in seguito, preso carta e penna e inviato una lettera all’Ater per chiedere delle opportune verifiche nell’appartamento.

«Un uomo ha preso un bastone e preso dalla rabbia – raccontano – ha sfondato la porta dell’appartamento. Anche l’ingresso della scala è rovinato e non riusciamo più a chiuderla. Ora ci chiediamo: Chi pagherà questi danni? Molti di noi prendono solo 500 euro al mese e pagano 200 euro per l’affitto. Non possiamo farci carico di queste ulteriori spese. Oltretutto per colpa di gente non regolare e che non conosciamo».

«Ai nostri figli – continua una donna – diciamo di stare lontani da loro. Qualche volta ci chiedono del pane e del latte, e se rifiutiamo ci minacciano. Non ci sentiamo più liberi di vivere a casa nostra. Abbiamo paura. Non possiamo stare così ancora per lungo tempo.

È necessario un pronto intervento da parte dell’Ater e delle forze dell’ordine prima che ci scappi il morto e succeda quindi l’irreparabile. Non si può continuare a fare finta di niente. Abbiamo tollerato questa situazione per due lunghi anni, ma quando abbiamo visto quella persona impugnare il bastone e sfondare la porta abbiamo deciso di porre fine a questa omertà che non portava a nulla”.

«È giusto – concludono gli inquilini – che chi sbaglia paghi i danni. Non è più possibile subire simili soprusi. Noi non rubiamo. Siamo gente onesta che vuole sentirsi sicura. Serve un po’ più di vigilanza.

Queste persone se ne devono andare. Devono essere fatti gli opportuni controlli nelle residenze. Lo deve fare l’Ater visto che è proprietaria dell’intero stabile. Sono legali queste persone? E perché è stato consentito all’assegnatario di subaffittare l’alloggio?».

«Non dobbiamo arrivare a questo punto – aggiunge un’altra donna visibilmente ancora scossa –. Non devono costringerci a farci giustizia da soli. Qualcuno ci tuteli e prevenga simili episodi che possono capitare non solo in via Campoformido».

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