Udine, in Borgo stazione chiude dopo 26 anni il panificio De Luisa

A 76 anni Mario ha deciso di interrompere l’attività. «Troppa attenzione ai grandi negozi, poca a via Roma»
Udine 23 Dicembre 2013. pASTICCERIA PANIFICIO de Luisa in via Roma. Il titolare arriva alle 18,00. Copyright Petrussi Foto Press - Diego Petrussi
Udine 23 Dicembre 2013. pASTICCERIA PANIFICIO de Luisa in via Roma. Il titolare arriva alle 18,00. Copyright Petrussi Foto Press - Diego Petrussi

UDINE. Il via vai continuo dei clienti di una vita che vengono a salutarlo e a esprimere il proprio dispiacere rappresenta, probabilmente, il commiato migliore per Mario De Luisa che, martedì scorso, ha chiuso dopo ventisei anni di vita il proprio panificio in via Roma.

La sera della vigilia di Natale, infatti, si sono abbassate definitivamente le serrande su uno dei negozi storici dell’ultimo trentennio di Borgo Stazione e di tutta la città. Quella di Mario è la storia di una famiglia di panettieri che, nel lontano 1915, ottengono la loro prima licenza commerciale per aprire un negozio in viale XXIII marzo con il nonno Enrico.

È il padre Ferdinando, però, a dare una sterzata decisiva alla famiglia De Luisa che prima inaugura due panifici a Latisana e poi ritorna a Udine con l’apertura dei negozi in via Mantica, via Buttrio, viale Palmanova – con quest’ultimo gestito ancora da Gianfranco, il fratello di Mario – Largo dei Pecile e, nel 1987, via Roma.

Ed è proprio qui che Mario – friulano doc che ha imparato il mestiere da ragazzino appena undicenne e che negli anni ’50 riforniva di pane perfino gli americani di stanza a Campoformido e Aviano dopo aver lasciato Trieste – traccia il proprio marchio indelebile. Fino al 1992 si divide tra il negozio in viale Palmanova e quello di Borgo Stazione, ma negli ultimi 21 anni la sveglia che suona alle due di mattina serve a portarlo, ogni giorno, dalla casa di Baldasseria al suo lavoro a due passi dalla stazione.

L’età, per questo arzillo signore di 76 anni, comincia però a farsi sentire e così la famiglia De Luisa cede, nel 2008, il panificio di Largo dei Pecile e, dodici mesi dopo, quello di via Buttrio. Ma il negozio di via Roma tiene duro e continua a lavorare, nonostante la crisi e la concorrenza degli ipermercati, per un altro lustro.

Sino a pochi giorni fa quando dopo aver cercato inutilmente di cedere l’azienda a qualche ragazzo di belle speranze («ma le banche non aiutano i giovani che vogliono provare ad aprire una loro attività») e con le due figlie che hanno preso strade diverse dalla sua, la saracinesca si è abbassata per l’ultima volta sul negozio di via Roma.

«È ovvio che dispiaccia chiudere – ha detto Mario De Luisa -, ma 65 anni di lavoro possono bastare». Non dice basta per mancanza di lavoro, Mario, ma una stoccatina, mista a un pizzico di rammarico personale, nei confronti delle istituzioni e di come sia cambiata la realtà di Borgo Stazione non se la risparmia. «Secondo me sono stati concessi troppi privilegi – ha concluso – alla grande distribuzione e non si sono tutelate a dovere le piccole imprese artigiane che rappresentano il tessuto dell’economia friulana. E poi lasciatemi dire che in questi anni questo quartiere è stato abbandonato a se stesso.

È la porta della città, il primo biglietto da visita che Udine mostra a chi arriva in treno o in corriera eppure via Roma non viene abbellita nemmeno in periodo natalizio. Pazienza, guardiamo avanti, con la consapevolezza di avere svolto per tutta la vita un lavoro che comporta tanti sacrifici, ma che mi ha sempre appassionato. E con la gratificazione dei tanti clienti, vecchi e nuovi, che in questi giorni sono venuti a salutarmi prima che chiudessi il negozio».

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