Udine, il caso via Mercatovecchio: l'ex assessore propone un referendum

UDINE. «Una minoranza di commercianti che considera via Mercatovecchio una sua proprietà, ha sempre ostacolato la pedonalizzazione della strada». Firmato Romeo Mattioli, l’ex assessore comunale che in una notte eliminò le auto da piazza Duomo. Era il 1994, l’anno il cui il Comune di Udine si dotò del Piano del traffico che prevede la pedonalizzazione di via Mercatovecchio.
Fu una scelta ponderata, frutto di sondaggi e sperimentazioni adottate tra il 1988 e 1989 dall’amministrazione guidata dal sindaco Piergiorgio Bressani e lasciate in eredità all’esecutivo Mussato del quale Mattioli era uno dei componenti. Erano anni in cui Udine faceva scuola: «Fummo noi – aggiunge l’ex assessore Gabriele Damiani – a introdurre per primi la Zona a traffico limitato, ci copiò anche Milano».
Da allora non è cambiato nulla ecco perché Mattioli suggerisce all’amministrazione guidata dal leghista Pietro Fontanini, di indire un referendum prima di riaprire al traffico la strada. «Dopo 30 anni di dibattiti, sperimenti, sondaggi, realizzazione di parcheggi a ridosso del centro storico, il risultato è sempre lo stesso: la stragrande maggioranza dei cittadini vuole la pedonalizzazione e la qualità della vita, mentre una minoranza di commercianti continua a ostacolare tale progetto».
Mattioli cita i sondaggi fatti allora e invita l’amministrazione attuale «a promuovere un referendum per consentire a tutti i cittadini di esprimersi». Pure Damiani definisce la riapertura al traffico di via Mercatovecchio un ritorno al passato che non porterà i risultati sperati. «Udine è stata tra le prime città a introdurre la Ztl, allora l’assessore Castagna del comune di Milano ci invitò a un confronto per prendere spunto dal nostro progetto». Damiani non riesce proprio a immaginare il passo indietro annunciato da Fontanini.
«Croatto (il presidente dell’associazione “Amici di via Mercatovecchio” ndr) mi ha sempre accusato di aver chiuso al traffico via Mercatovecchio». Damiani ricorda, inoltre, di aver effettuato un sopralluogo con l’allora segretario generale del Comune Fiorentin in un parcheggio scambiatore a Vicenza perché, già allora, l’idea era quella di far circolare solo i mini bus nel cuore della città. Era la naturale conseguenza della pedonalizzazione di piazza San Giacomo decisa dal sindaco Candolini.
Che i cittadini vogliano dire la loro è fuori dubbio. Tra questi Alberto Sabadelli secondo il quale sulla vicenda continua a prevalere «solo l’interesse politico». Sabadelli confronta Udine con il centro storico chiuso al traffico di Graz (Austria) dove si arriva con il vecchio tram. Lo fa per proporre di ripristinare il tram anche nel capoluogo friulano: «Da porta Aquileia o dalla stazione fino a piazzale Osoppo, senza provocare inquinamento acustico e il dissesto delle strade accontenterebbe tutti».
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