Udine e Gorizia Fiere: il buco di bilancio è di 400 mila euro

UDINE. Udine e Gorizia Fiere nel 2014 ha perso 400 mila euro. Dopo settimane di omissioni e mezze parole, è l’assessore alle Partecipate della Provincia di Udine Carlo Teghil, a fare chiarezza: «Il “buco” passa dai 125 mila euro del 2013 ai circa 400 mila del 2014 – ha spiegato –. Ecco perché abbiamo cercato di dare obiettivi chiari che consentano di aumentare le entrate, anche con nuove fiere, e diminuire i costi».
Per farlo il management ha messo in piedi un’operazione lacrime e sangue che bussa anche alla porta della Fiera di Pordenone. La Destra Tagliamento infatti è in grado di «garantire costi di organizzazione inferiori a quelli friulani», spiega Teghil.
Ecco perché Udine e Gorizia Fiere “esternalizzerà” alcuni servizi proprio a Pordenone, un’operazione «già avviata, che entrerà a pieno regime già nel primo semestre 2015», precisa Teghil. Il contenimento dei costi passa poi dal personale».
«La ricetta è piuttosto semplice: riduzione strutturale attraverso prepensionamenti, addio ai superminimi e trasformazione di contratti a tempo pieno in part time».
È proprio l’ente fieristico, all’inizio di aprile, a segnalare alla Provincia che «nel corso dell’esercizio 2015 stiamo proseguendo nella politica già avviata di analisi dettagliata e contenimento dei costi generali».
«In particolare il budget approvato dal consiglio di amministrazione, prevede tra le altre cose un’operazione di riduzione strutturale del costo del personale attraverso prepensionamenti. Laddove possibile, riduzione dei superminimi individuali, trasformazione di alcune posizioni da tempo pieno a tempo parziale e valutiamo l’esternalizzazione di alcuni servizi».
«Un’operazione già avviata che potrebbe essere portata a termine entro il primo semestre 2015. Nel contempo il consiglio sta lavorando al consolidamento delle manifestazioni esistenti per renderle sempre più in sintonia con le richieste del mercato e degli espositori».
Ormai sembra sempre più allontanarsi l’ipotesi di una fusione con Pordenone. Dopo il rosso di un milione registrato nella Destra Tagliamento nel 2013, il 2014 ha un segno più per circa 70 mila euro. E le prospettive, grazie al forte apporto di visitatori dal Veneto, sono positive.
Con questi numeri, il matrimonio con Udine e Gorizia Fiere è chiaramente sconsigliato. Ma Pordenone per prima, nel 2013, ha fatto ricorso alla cassa integrazione per i propri dipendenti, una cassa integrazione per così dire “morbida” che è andata a ritoccare il monte ore di ciascun dipendente senza impattare sui singoli.
Ora però le cose sono cambiate. La crisi picchia duro a Udine. E questo nonostante il 2014 non sia stato avaro di appuntamenti. Tredici quelli in programma, a fronte dei dodici in calendario per il 2015. Inutile dire che gli azionisti non sono tranquilli.
Le quote sono in mano per il 42 per cento alla Camera di commercio, seguono con il 23 per cento la Provincia di Udine e altrettanto ha il Comune di Udine. Partecipano al capitale sociale anche la Cassa di risparmio del Fvg, Confartigianato e Cciaa di Gorizia.
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