Udine, da Honsell ai vigili: il comandante Bedessi lascia e si toglie i sassolini

Scaduto il contratto del comandante della Polizia locale. «Ci sono troppi agenti con i certificati medici»
Udine 01 ottobre 2015 festa polizia locale © Petrussi Foto Press - Massimo Turco
Udine 01 ottobre 2015 festa polizia locale © Petrussi Foto Press - Massimo Turco

UDINE. Il contratto di Sergio Bedessi è scaduto venerdì. Il comandante della Polizia locale lascia Udine dopo tre anni. Era arrivato, da Firenze, portando con sè diverse esperienze maturate in altre regioni d’Italia, compresa la sua Toscana. Ma Bedessi potrebbe rimanere a Udine: «Sono contento di essere qua, avrei voluto continuare a servire questa città e rimanerci a vivere per sempre. Non è detto che non lo faccia, anche se dovrò trovarmi un lavoro ...».

Comandante, il sindaco non le ha rinnovato il contratto. Secondo il consigliere Enrico Berti, il sindaco o qualche assessore le ha fatto pagare l’incidente in cui è rimasta ferita una vigilessa. È così?

«Posso solo dire che è assurdo cercare di coinvolgermi in un fatto già chiarissimo, malgrado sia evidente che non ho alcuna colpa; non ero neanche in Italia, chiunque può comprendere la mia totale estraneità».

Come sono stati questi tre anni?

«Impegnativi e densi: è stato appagante prestare servizio per una città come Udine nella quale, specialmente grazie all’assessorato all’Innovazione, siamo riusciti a sperimentare con successo nuove tecnologie e strategie di intervento a servizio della sicurezza urbana. Si pensi solo al drone che ci consente di individuare discariche abusive o anche persone scomparse in modo molto più efficiente».

Quali sono state le difficoltà maggiori al comando?

«Essenzialmente dovute a una consistente aliquota di personale con pesanti prescrizioni mediche molte delle quali, a mio avviso, incompatibili con la funzione di polizia; sono dell’idea che, senza nulla togliere ai problemi di salute, si debba essere inquadrati e pagati per la funzione effettivamente svolta».

Ci fa qualche esempio?

«Come posso utilizzare un poliziotto locale che non può essere esposto agli agenti atmosferici? Oppure un altro che non può stare a lungo nè in piedi nè seduto?».

Quali quelle con gli amministratori?

«Molto poche, magari le eccessive richieste rispetto alle risorse umane a disposizione».

E con i dirigenti?

«Forse il mio modo di relazionarsi troppo diretto e poco diplomatico non sempre è stato gradito».

Cos’è riuscito a realizzare?

«Lascio un Corpo di Polizia locale che, al di là dei ranghi ridotti, ha una sala operativa nuova, già predisposta per l’entrata in Uti, con strumenti di gestione del servizio esterno quali il tracciamento dei tempi di intervento per essere sempre più rapidi in risposta alla chiamata del cittadino, una rete radio che consente il collegamento di tutti gli operatori esterni, un parco autoveicoli rinnovato per essere sempre più efficienti, strumentazioni di controllo moderne, ma anche pattuglie in bicicletta in sintonia con una città ciclabile come Udine».

Cosa no e perché?

«Probabilmente non sono riuscito a portare il personale a compiere il passaggio più importante: rendersi conto che nella realtà moderna si deve essere tutti più dinamici, non rimanere ancorati a modelli precostituiti e adattarsi continuamente alla realtà che cambia, spesso in modo repentino».

Che idea si è fatto degli udinesi e dei friulani?

«Persone molto corrette, educate, cortesi; è grazie a loro che la qualità della vita qui è alta, anche per quanto riguarda il tema della sicurezza».

Le multe, nell’ultimo anno, sono decisamente diminuite: qual è il motivo?

«I controlli del codice della strada sono diminuiti non tanto a causa della diminuzione del personale, quanto per il fatto che la Polizia locale è sempre più impegnata in altri tipi di servizio, come le continue identificazioni dei migranti, che bloccano le pattuglie per ore e ore».

Migranti in città: tema molto sentito. Udine è all’altezza?

«Credo che Udine sia stata più che all’altezza se la si confronta con molte altre città; considerata l’alta percentuale di migranti rispetto ai residenti direi che questo fenomeno è stato gestito molto bene, anche se richiede un forte impegno di tutti gli organi di polizia e non solo della Polizia locale».

Altro tema caldo è quello dei ladri nelle case e nei negozi.

«Se riuscissimo a rinforzare il personale potremmo certo portare un contributo su questo aspetto, chiaramente in sinergia e collaborazione con gli organi di polizia dello Stato».

Il suo contratto è scaduto proprio durante il concorso, lei faceva parte della commissione: cosa accade ora?

«Mi ero reso disponibile a concludere velocemente la procedura, anche nell’interesse dei partecipanti; a questo punto l’amministrazione comunale mi sostituirà nella commissione».

In quella commissione eravate in tre. Due si sono dimessi per divergenza di vedute nei suoi confronti: il mancato rinnovo del suo contratto può dipendere anche da questo?

«Può essere. Purtroppo voler essere estremamente scrupolosi e precisi, a tutela dei cittadini e della stessa amministrazione comunale, spesso non paga».

È favorevole alle Uti?

«Personalmente sono a favore delle collaborazioni territoriali e dei risparmi di scala».

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