A Udine torna Collega-menti: dialoghi, incontri e mostre sulle sfide dei centri urbani

La terza edizione del festival dal 3 al 5 ottobre. Tra gli ospiti il fisico divulgatore Luca Perri, il filosofo Telmo Pievani. La curatrice Barbara Gallavotti: «L’abitare insieme una delle grandissime sfide del futuro»

La conferenza stampa di presentazione a Palazzo Antonini. Foto Petrussi
La conferenza stampa di presentazione a Palazzo Antonini. Foto Petrussi

Saranno le sfide dell’abitare il tema della terza edizione di Collega-Menti, il festival culturale organizzato dall’Università di Udine e promosso dal rettore Roberto Pinton, che torna da venerdì 3 a domenica 5 ottobre in diversi luoghi del centro storico del capoluogo friulano, con la curatela scientifica della divulgatrice e autrice Barbara Gallavotti.

Giunto alla terza edizione, il festival, sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Fvg e dalla Fondazione Friuli e con la collaborazione del Comune di Udine, sarà declinato in 66 momenti di divulgazione scientifica con protagonisti 120 ospiti provenienti dall’Università di Udine e dal resto dell’Italia.

Torna Collega-menti, Barbara Gallavotti: "Sostenibilità, salute e mobilità: ecco le sfide dei centri urbani"

Al centro degli eventi ci saranno anche e soprattutto gli stessi cittadini, che oltre a dialogare con i ricercatori potranno interagire e sperimentare nei numerosi laboratori organizzati in città. Si conferma infatti la scelta di portare il festival fuori dagli spazi universitari per incontrare le persone nei luoghi più amati del centro storico.

Dall’ex Chiesa di San Francesco alla Loggia del Lionello, da palazzo Morpurgo alla Fondazione Friuli, da Casa Cavazzini alla Torre Santa Maria, saranno 20 i luoghi del centro di Udine ad ospitare complessivamente 15 incontri, 20 laboratori, 5 mostre e 2 workshop, oltre alla grande vetrina allestita nella chiesa di san Francesco con ben 24 esposizioni utili a scoprire la ricerca dell’ateneo friulano.

 

Gli interventi

«Il festival Collega-menti – spiega il rettore Roberto Pinton - è una delle iniziative con cui l’ateneo vuole rafforzare il proprio ruolo come motore di sviluppo sociale e culturale del territorio. Questo impegno si realizza attraverso una forte interazione con il sistema economico-produttivo, il dialogo aperto e costruttivo con le istituzioni locali, il confronto con la cittadinanza attraverso un percorso divulgativo condiviso». Il rettore, insieme alla curatrice scientifica del festival, Barbara Gallavotti, ha presentato il festival a palazzo Antonini Maseri alla presenza di Federico Pirone, assessore alla Cultura, Istruzione e Università del Comune di Udine e Barbara Zilli, assessore alle Finanze della Regione Friuli Venezia Giulia.

«Abitare insieme è una delle grandissime sfide del futuro – sottolinea la curatrice Gallavotti -. I centri urbani stanno assumendo volti sempre più diversi, si declinano dai borghi alle megalopoli e non esiste una formula unica per affrontare i problemi di sostenibilità, per trovare chiavi di socializzazione, per gestire la salute, per convivere con altre specie che si trovano ai margini o fra le nostre case, così come non esistono soluzioni tecnologiche ideali per tutti. Eppure, delle strade vanno trovate, perché la maggioranza della popolazione del pianeta ha già abbandonato le campagne, e il numero di coloro che abitano in centri urbani è in costante crescita. Questo è il momento di inventare il futuro del nostro abitare insieme, e possiamo farlo unendo le energie e collegando le nostre menti».

L’evento di apertura

Sarà il divulgatore scientifico Luca Perri ad aprire il festival, dopo i saluti istituzionali, alle 9.30 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine con l’incontro “Sia per Venere che per Marte… si parte?”, riservato agli studenti delle scuole superiori e realizzato con il sostegno della Scuola Superiore dell’Università di Udine.

A moderare sarà Marco Carrara, volto Rai e giornalista tra i più giovani e influenti del panorama italiano. Partendo dalle ambiziose prospettive di insediamenti stabili sulla Luna o persino su Marte, Perri condurrà i ragazzi in un viaggio tra fascino e realtà della colonizzazione spaziale. Un gioco dialettico tra ottimismo e cinismo, per capire quali sfide scientifiche, tecnologiche e umane attendono l’umanità.

 

Gli appuntamenti speciali

 Il festival propone due appuntamenti speciali con la divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti, che guiderà il pubblico in un viaggio tra scienza, tecnologia e società. Si parte venerdì 3 ottobre alle 20.30 a Palazzo Antonini Stringher con Salute in città, dialogo con Andrea Lenzi, Walter Ricciardi e Massimo Robiony sui progressi e le sfide della medicina contemporanea: dall’aspettativa di vita record in Italia al bisogno di allungare gli anni in salute, tra prevenzione, ambiente urbano e nuove tecnologie. Appuntamento finale domenica 5 ottobre alle 18 al Teatro San Giorgio con Città del cuore, dialogo sul legame profondo tra persone e luoghi, che intreccia memoria, identità e futuro. Con Elena Granata, Telmo Pievani e Luca Taddio, Gallavotti guiderà la conversazione finale del festival, trasformando le città in simboli di appartenenza, custodi di storie e spazi di possibilità.

 

Un talk teatrale

L’appuntamento centrale è sabato 4 ottobre alle 21 al Teatro Palamostre con il talk teatrale Il futuro è già qui – tutto quel che dovremmo sapere sull’Intelligenza Artificiale per provare ad andarci d’accordo, spettacolo scritto da Gallavotti insieme a Jean Pierre el Kozeh. In scena, immagini, parole e contributi multimediali raccontano l’IA come la nuova, dirompente svolta della storia umana: uno strumento potentissimo, capace di trasformare le nostre vite, ma che solleva interrogativi radicali su intelligenza, creatività e responsabilità. Un talk teatrale che invita a riflettere sulle opportunità e i rischi di questa tecnologia, chiamando il pubblico a una consapevolezza condivisa.

I laboratori per i bambini

Bambini, ragazzi, famiglie e adulti curiosi potranno sperimentare in prima persona la ricerca e la scienza, non solo come spettatori ma come protagonisti, in attività che spaziano dalla fisica alla matematica, dall’archeologia alla geologia, dalla storia alla memoria collettiva. 

 Venti modi diversi di imparare, esplorare e immaginare, che confermano la vocazione del festival a rendere la conoscenza un’esperienza viva, condivisa e accessibile. Il programma completo e le modalità di prenotazione sono disponibili sul sito collegamenti.it.

La mostra

Con la mostra “Le Forme della Città”, inaugurata il 23 settembre alla Galleria Tina Modotti, Udine ospita per la prima volta le opere di Gabriele Basilico (1944-2013), maestro della fotografia contemporanea. L’esposizione, curata da Andrea Elia Zanini in collaborazione con l’Archivio Basilico di Milano, presenta 14 immagini che raccontano città europee e mediterranee – da Milano a Parigi, da Istanbul a Lisbona – come organismi vivi e stratificati. La mostra, a ingresso gratuito, rimarrà aperta fino al 12 ottobre, accompagnando il festival Collega-menti e dialogando con il suo focus 2025, “Oltre le case: la sfida dell’abitare”.

 

Le altre 4 mostre

La rassegna propone un viaggio tra arte, tecnologia e ambiente, esplorando diversi modi di percepire e interpretare le città in 4 mostre permanenti. La mostra fotografica di Olivo Barbieri, Shanghai e Siviglia, a palazzo Morpurgo, sorvola dall’alto le due metropoli rivelandone architettura, urbanistica e storia, mettendo in luce i rapidi cambiamenti della Cina contemporanea e la percezione dell’Europa vista dall’Africa. A questa si affianca l’installazione immersiva Cenere e memorie di Francesco Scarel, che, a Palazzo Antonini-Stringher, grazie alla realtà virtuale permette di camminare tra i resti carbonizzati del Carso dopo gli incendi del 2022, trasformando la tecnologia in strumento emotivo e di riflessione sulla crisi climatica. Il tema dell’innovazione prosegue con l’Uniud E-Racing Team, che in via Savorgnana presenta la progettazione di una monoposto elettrica da corsa. Infine, la mostra Sviluppi urbani e rischi naturali, a cura dei ricercatori dell’INGV, a palazzo Antonini Cernazai, accompagna i visitatori tra Genova, Roma, Napoli, Palermo e Udine, per mostrare come urbanizzazione, deviazioni dei corsi d’acqua e cementificazione abbiano aumentato i rischi naturali, offrendo spunti di conoscenza e consapevolezza per una migliore convivenza tra città e ambiente.

La ricerca in vetrina

L’ex Chiesa di San Francesco di Udine si trasforma in un laboratorio interattivo con le 24 Vetrine della ricerca, un’esposizione che mette in mostra il lavoro di docenti e ricercatori dell’Ateneo. I visitatori possono vivere esperienze immersive tra archeologia, scienza, tecnologia, ambiente e storia, con dimostrazioni, esperimenti e interazioni digitali. Tra i viaggi virtuali spiccano Viaggio a Gerasa, tour 3D nell’antica città giordana, e la vetrina sulla stampa 3D e realtà virtuale per l’architettura. Non mancano laboratori scientifici come ΔT – Vedere l’energia o Terremoti e costruzioni, dove si sperimentano ingegneria antisismica e fenomeni invisibili, mentre la medicina mostra il potenziale della stampa 3D nella chirurgia.

L’innovazione digitale prende forma con intelligenza artificiale, Big Data, bioinformatica e ingegneria neuromorfica, fino a sfidare un robot collaborativo a dama. Le vibrazioni sonore e il cinema anni ’30 restituiscono atmosfere suggestive, mentre le scienze agrarie e l’enologia mostrano cantine sperimentali, sensori nei vigneti e nuove tecniche di acquacoltura. Infine, lo studio dei flussi turistici con i GeoBigData unisce ricerca e territorio, trasformando le vetrine in un viaggio tra passato, presente e futuro.

Tutto il programma dettagliato e le modalità per prenotarsi ai laboratori su festivalcollegamenti.it

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