Udine, cittadella della Salute nella caserma Piave

Ambulatori, uffici, servizi assistenziali e socio-sanitari. Regione, Comune e Azienda sanitaria sottoscrivono il protocollo di intesa. Un impegno economico tra 13 e 20 milioni e quattro anni di tempo per realizzarlo
ANTEPRIMA Udine 2 Febbraio 2007. Caserma Piave. .copyright Foto Agency Anteprima Udine
ANTEPRIMA Udine 2 Febbraio 2007. Caserma Piave. .copyright Foto Agency Anteprima Udine

UDINE. Alla caserma Piave, in via Lumignacco, la “Cittadella della salute”, per concentrare in un unico punto tutte le attività dell’assistenza territoriale. Ambulatori, uffici e servizi assistenziali e socio-sanitari fanno le valigie e dal centro e da alcune sedi dislocate in giro per la città andranno a convivere tutti quanti sotto lo stesso tetto, nell’ex struttura militare di via Lumignacco.

Per il momento il progetto è ancora in fase embrionale, ma le intenzioni sono già state messe nero su bianco e Regione, Comune e Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine hanno firmato il protocollo d’intesa per proseguire nella direzione tracciata ed elaborare un piano di fattibilità economica. L’area, almeno, è stata individuata e l’intento è quello di creare un punto unico integrato socio-sanitario che accorpi i servizi ora ospitati in via Chiusaforte e in via San Valentino, dismettendo spazi difficilmente accessibili e immobili fatiscenti.

Da un lato le esigenze di tipo urbanistico, per quanto riguarda il recupero di un’area dismessa in una zona strategica della città, dall’altro quelle di tipo organizzativo, con il riordino dei servizi socio-sanitari, consentendo ai cittadini – come prevede la legge regionale – di accorpare in un unico luogo facilmente accessibile i servizi territoriali, per un bacino di utenza che conta circa 160 mila abitanti.

Protagonisti del trasferimento saranno il distretto sanitario di via San Valentino, probabilmente il dipartimento di prevenzione di via Chiusaforte e il nuovo Ambito socioassistenziale dell’Uti Friuli Centrale, ora al primo piano di via Gorghi.

Il nuovo polo sanitario che sorgerà a Udine Sud, con un impegno economico stimato tra i 13 e i 20 milioni di euro – a seconda che accolga o meno anche il dipartimento di prevenzione – si svilupperà su una superficie tra gli 8 e i 12 mila metri quadrati e sarà realizzato nell’arco di quattro anni dal momento in cui sarà terminata la progettazione e partiranno i lavori.

Comune e Azienda si devono ora occupare del piano di fattibilità tecnico economica, ma in base alle stime dell’Asuiud l’intero progetto richiederà un investimento che potrà essere parzialmente coperto dall’alienazione della struttura di via San Valentino. Valutata la fattibilità del progetto, il Comune potrà stabilire se si renderanno necessarie modifiche al piano regolatore generale comunale per giungere alla valorizzazione o alla permuta degli immobili di proprietà dell’Azienda sanitaria.

«Un atto che ha una valenza anche storica sullo sviluppo della città – ha indicato il sindaco Furio Honsell – che si configura come uno dei primi esempi di recupero significativo di un’area dismessa “problematica” come quella della caserma Piave, in una zona urbana assolutamente baricentrica per tutto il territorio dell’ambito del Friuli Centrale e molto importante perché contigua all’ospedale Gervasutta e al centro gravi gravissimi. Inoltre – aggiunge – è la prima volta che d’intesa con Regione e Azienda si mette nero su bianco una destinazione da anni in discussione».

Nell’esprimere apprezzamento per il raggiungimento di scelte strategiche tra istituzioni grazie anche alle condizioni create dallo strumento delle Unioni intercomunali, Honsell ha rilevato come, attraverso l’intesa siglata, «prenda forma un assetto che i tre enti stavano delineando da tempo: a Nord della città l’ospedale Santa Maria della Misericordia e il centro sanitario per gli acuti, a sud il polo per le cronicità e la riabilitazione. Sono molto lieto di lasciare in eredità – ha concluso il primo cittadino – questo ambizioso progetto a chi mi succederà».

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