Udine, alla malavita rendono più le slot di una rapina

Altri due colpi, di notte, a Campoformido e San Giovanni. L’esperto: non sono sempre gli stessi

UDINE. Vogliono videopoker, cambiamonete, casseforti o il fondocassa e sono pronti a forzare porte e finestre, a by-passare sofisticati sistemi di allarme e anche a rubare auto e Suv per sfondare vetrate. La criminalità predatoria in Friuli mira soprattutto a locali e negozi, oltre che alle abitazioni.

Non si fanno più rapine in banca perché, a fronte di un rischio elevatissimo per i banditi, fruttano ben poco (infatti nell’ultima messa a segno a Udine in viale Da Vinci il bottino è stato di trecento euro). È ben più redditizio, invece, spillare migliaia di euro alla volta da slot-machine e cambiamonete e poi, anche dovesse andar male, si sarà chiamati a rispondere di furto con scasso e non di rapina, con un’eventuale pena ben più contenuta, dunque.

Gli ultimi colpi

Domenica sera i ladri hanno ripulito Pizza soia primavera. Hanno forzato la porta d’ingresso, si sono presi il fondo cassa - oltre mille euro - e non hanno disdegnato un computer, causando complessivamente diverse migliaia di euro di danni.

«È la prima razzia che subisco - spiega il titolare Pantaleo Mazzone, che gestisce da tempo il noto locale di Villa Primavera (Campoformido) - e spero che sia anche l’ultima». A San Giovanni al Natisone, poco prima dell’una di lunedì, sono entrati in azione alcuni individui che, senza badare troppo al sistema antifurto, hanno preso un cambiamonete - staccandolo dal muro - e poi si sono allontanati a bordo di una station-wagon dirigendosi verso Corno di Rosazzo.

L’investigatore

«Vengono messi a segno questo tipo di colpi in locali e negozi - spiega il vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan, capo della Squadra mobile di Udine - perché chi agisce valuta opportunità e rischi. Ora nelle banche non circolano quasi più contanti e le misure di sicurezza sono imponenti a dir poco. Non conviene dunque a un gruppo criminale prendere di mira un istituto di credito, a meno che non sia particolarmente organizzato e in possesso di determinate informazioni».

L’ultima rapina “in grande stile” è stata commessa l’anno scorso all’inizio di giugno alla Friulcassa di Cervignano: quattro banditi col passamontagna hanno fatto irruzione e hanno preso in ostaggio sei persone, tra clienti e impiegati. Il commando siciliano ritenuto responsabile del colpo è poi stato bloccato dalle forze dell’ordine proprio mentre stava organizzando l’assalto a un’altra banca, stavolta in centro di Udine.

Ma torniamo alle ruberie di videopoker e alle “spaccate”. «Probabilmente in Friuli sono attivi alcuni gruppi - riprende il dirigente della Mobile -, non sono sempre gli stessi. Anche loro si organizzano, ognuno ha il suo ruolo. Fanno sempre un sopralluogo per valutare quanto “lavorano” le macchinette (e dunque quanti soldi ricevono), come sono protette e quali misure di sicurezza sono state adottate dei gestori dei vari locali.

Gli altri componenti del sodalizio si occupano di aspetti diversi, per esempio di rubare qualche veicolo. Nei casi in cui i malviventi pensano di non essere stati visti o ripresi, l’auto verrà nascosta e potrà essere riutilizzata per un altro colpo. Altrimenti verrà data alle fiamme».

I consigli

A parere degli esperti, gli esercenti e i commercianti dovrebbero fare come le banche: non lasciare denaro nè nelle casse, nè nelle macchinette. Inoltre, dovrebbero porre molta attenzione alle facce nuove (soprattutto nei piccoli paesi, se si fa eccezione per qualche cliente di passaggio, i giocatori sono sempre gli stessi) e potenziare i sistemi di sicurezza.

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