Uccisi dalla passione per la montagna
Partiti domenica mattina per una escursione, sono scivolati sul sentiero ghiacciato e precipitati per oltre 150 metri
Li ha traditi la montagna, la più grande delle passioni per Luana, un piacere scoperto da poco, ma che già lo affascinava, per Antonio. I due amici escursionisti, dati per dispersi all’alba di ieri, sono stati trovati senza vita attorno a mezzogiorno in una gola di Passo Tanamea. Morti sul colpo dopo un volo di almeno 150 metri. Sono Antonio Gliottone, 27 anni, pasticciere di Pasian di Prato, e Luana Retrosi, 34, di Udine, segretaria all’ufficio Economia di Assindustria. I due erano partiti domenica mattina per una passeggiata in quota ma senza lasciar detto dove erano diretti. In serata i parenti, non vedendoli rientrare, hanno cominciato a preoccuparsi e ieri notte alle 4 è scattato l’allarme. Antonio e Luana erano giunti nell’alta Val Torre equipaggiati di tutto punto, giacca a vento, scarponi e ramponi, per affrontare clima rigido e terreno accidentato. Lei, da anni appassionata di arrampicata, sci, passeggiate in altura e tutto quanto le permetteva di stare in contatto con le adorate montagne, aveva il necessario in ordine nel guardaroba, mentre lui si era fatto prestare l’attrezzatura e l’abbigliamento dallo zio Massimo, il quale gli aveva dato anche due dritte su che percorsi erano più consigliati per un non esperto. I due parevano orientati sui Piani del Montasio, tanto è vero che è lì che le ricerche sono partite, ieri mattina, invece hanno evidentemente cambiato programma per spingersi su quell’altura impervia a un tiro di schioppo dal confine sloveno. Antonio Gliottone doveva presentarsi come di consueto prima delle 3 alla pasticceria Spinelli di via Anton Lazzaro Moro, ma non si è visto. Il silenzio dei cellulari di Luana e Antonio si faceva sempre più angosciante. Ed è allora che è scattato l’allarme dopo l’inutile corsa di mamma Dorella e nonna Carmen, assieme all’amica Lena che si era precipitata in negozio, nell’appartamento di Luana, in via Val Saisera, e poi dai genitori di lei, in via Friuli. Dapprima è stata allertata la polizia del commissariato di Tolmezzo, quindi i soccorsi alpini del Cai del capoluogo carnico e di Gemona, oltre ai carabinieri e alla guardia forestale. E sono stati proprio due agenti della Forestale regionale, in tarda mattinata, a notare l’automobile di lui, una Peugeut 206 blu, parcheggiata a bordo della strada di Passo Tanamea. Non è passato tanto tempo che il tragico presentimento dei soccorritori ha trovato conferma. I corpi di Luana e Antonio sono stati avvistati in fondo al canalone, quasi all’altezza della pista di sci da fondo. La passeggiata sul Tanamea con la bella stagione è piacevole, ma d’inverno la neve indurita dal gelo può diventare una trappola. Anche perchè il versante Nord del monte Briniza rimane in ombra. E proprio in quel punto, solo 9 giorni fa, un altro giovane escursionista, Gabriele Mansutti di Tricesimo, aveva trovato la morte. Ai piedi Luana aveva ancora i ramponi, che purtroppo non sono serviti a trattenerla nella tragica scivolata. Antonio si ritiene li abbia persi durante la caduta. «Lesioni compatibili con una caduta avvenuta domenica – confermerà il medico legale Carlo Moreschi –. Non è possibile stabilire l’ora della morte a causa del freddo». A quel punto non restava che il non facile recupero delle salme, la drammatica formalità del riconoscimento e lo spazio per il dolore di congiunti e amici per due giovani vite finite troppo presto.
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