Uccise a bastonate il gattino della vicina, multa di 15 mila euro

PORDENONE. Devil era un gattino di un anno, nero, senza una zampa. Noris Boschian, di Villa d’Arco, l’aveva salvato raccogliendolo da una strada di Villanova, a Pordenone, dove era stato investito da un’auto che non si era fermata a prestare soccorso. L’aveva curato, il veterinario aveva tentato invano di salvargli la zampetta. Nonostante la menomazione, si era ristabilito ed era stato “adottato” dalla donna.
Il 13 gennaio 2014, il gatto era andato sulla legnaia del vicino di casa. «Stavo salendo in auto col mio cane, quando udii dei miagolii, come dei lamenti», racconta. Uscita in giardino, vide il vicino di casa che, «bloccando il gattino schiacciandogli con il piede una zampa, lo stava bastonando».
«Che cosa sta facendo?», aveva gridato la proprietaria aggrappandosi alla rete di confine. L’uomo, senza nulla dire, le aveva consegnato il gattino, sanguinante e in fin di vita. E, infatti, pochi minuti dopo, era morto.
Noris Boschian, appoggiandosi all’avvocato Alessandra Marchi, sporse denuncia e il presunto aggressore del gatto, Bruno Misan, 45 anni, di Cordenons, è stato multato dal giudice per le indagini preliminari Alberto Rossi: un decreto penale di condanna di 15 mila euro (pena sospesa), perché, come recita il capo di imputazione, «con crudeltà e senza nessuna necessità, colpiva ripetutamente con un bastone un gatto, cagionandone la morte». L’ipotesi di reato contestata: uccisione di animali, articolo 544 bis del Codice penale.
Bruno Misan aveva presentato opposizione al decreto penale di condanna, assistito dall’avvocato Gianni Massanzana. L'altra mattina ha rinunciato all’opposizione e il giudice monocratico del tribunale di Pordenone Eugenio Pergola ha dichiarato il non luogo a procedere. Pertanto, il decreto penale è divenuto esecutivo, con spese processuali a carico del 45enne.
Fondamentale per la ricostruzione dell’accaduto è stato il sistema di allarme dotato di telecamera installato nell’abitazione della proprietaria del gatto. I video, all’epoca, vennero sequestrati dagli investigatori all’atto del deposito della querela. Noris Boschian, assistita dall’avvocato Alessandra Marchi che è anche referente legale della Lav, ancora non riesce a togliersi dalla mente quella macabra uccisione.
«Sono distrutta e arrabbiata, non so darmi pace e ancora non ho capito perché quel gattino è stato ucciso. Non esistono giustificazioni di sorta per un atto così crudele, verso un essere indifeso che faceva anche fatica a camminare».
Concluso il procedimento penale, la proprietaria intende avviare una causa civile con contestuale richiesta di danni per la sofferenza causatale dalla morte del suo gatto. Chiederà, inoltre, l’applicazione della legge regionale 20/2012 che vieta di detenere animali per un periodo di cinque anni a chiunque sia stato riconosciuto responsabile di maltrattamento e crudeltà nei confronti degli stessi.
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