Fotovoltaico su edifici comunali di Maniago: quattro multe dalle Dogane

Il consigliere di Fdi, Domenico Marzullo, porta il caso in consiglio. «L’agenzia il 4 agosto ha attivato le contestazioni in materia di energia elettrica»

Emanuele Maniscalco
Impianto fotovoltaico su un tetto.
Impianto fotovoltaico su un tetto.

Finisce sotto la lente d’ingrandimento dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli la gestione degli impianti fotovoltaici installati sugli edifici comunali, aprendo un fronte destinato ad animare il dibattito politico. Un tema che si impone all’attenzione pubblica dopo l’attivazione di quattro procedimenti di verifica e contestazione, ai danni del Comune di Maniago, per presunte violazioni finanziarie e amministrative in materia di energia elettrica.

A portare la questione in Consiglio comunale sarà Domenico Marzullo, consigliere di Fratelli d’Italia, deciso a chiedere chiarimenti attraverso un’interrogazione sugli impianti fotovoltaici di proprietà comunale. L’ex candidato sindaco ricostruisce innanzitutto l’iter amministrativo, spiegando che «da un’attenta verifica documentale, acquisita presso gli uffici competenti, abbiamo appreso che l’ufficio di Pordenone dell’Agenzia delle Dogane, sezione antifrode, il 4 agosto ha attivato quattro procedimenti di verifica e contestazione di violazioni finanziarie e amministrative in materia di energia elettrica».

Secondo quanto riportato nella documentazione richiamata dal consigliere, le sanzioni sarebbero state attribuite al sindaco Umberto Scarabello e risulterebbero «comprese tra un minimo di euro mille e un massimo di euro 6 mila per ciascuna violazione». Nello stesso atto viene inoltre indicata la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso, «con conseguente riduzione della sanzione a un quinto del minimo», opzione che avrebbe consentito una significativa attenuazione dell’importo dovuto.

La vicenda ha trovato seguito formale in una determina del 2 ottobre, con la quale è stato disposto il pagamento della sanzione minima, pari a 1.206,40 euro, a favore dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando risorse prelevate dal bilancio comunale.

Un passaggio che Marzullo contesta, rilevando come «in tale documento, in nessun paragrafo si fa esplicito riferimento a una sanzione, preferendo utilizzare come causale la dicitura generica di regolarizzazione e aggiornamento dei dati». Da questi presupposti l’interrogazione che approderà in aula consiliare, con una serie di quesiti rivolti al sindaco: dalla conoscenza della prassi adottata alla correttezza della procedura seguita, fino alle eventuali iniziative assunte dall’amministrazione.

Al centro delle domande anche la scelta di saldare con fondi comunali una sanzione notificata personalmente. Verrà infine richiesto l’elenco completo di tutte le sanzioni nel triennio 2023-2025 e come sono state pagate.

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