Tutti vestiti di bianco per l’addio a Emanuele

Sabato 23 luglio, alle 17, a Colloredo di Prato saranno celebrati i funerali del 17enne morto annegato nel Tagliamento. E la madre invita tutti a indossare abiti chiari in memoria del figlio, detto “il puro”

PASIAN DI PRATO. Un appello a vestirsi tutti di bianco e non in abito scuro per dare l’ultimo saluto a Emanuele Lo Castro. A lanciarlo è la madre Nicolina «perché sarà il modo migliore – spiega il padre Santo – per dire addio a nostro figlio che nella compagnia era soprannominato “il puro”, per il suo carattere gioioso e solare».

La tragedia del Tagliamento, trovato il corpo del ragazzo: l’ultimo bacio del padre

Si celebrerà sabato 23 luglio, alle 17, nella chiesa di Colloredo di Prato il funerale del diciassettenne scomparso tragicamente mercoledì pomeriggio nelle acque del Tagliamento mentre era in compagnia di tre amici.

La magistratura ha dato il nulla osta alla sepoltura, che che avverrà nel cimitero della piccola frazione del comune di Pasian di Prato.

In serata centinaia di persone hanno preso parte al rosario nella parrocchia. E sabato nel corso delle celebrazioni gli amici leggeranno alcune preghiere, mentre il feretro sarà accompagnato in chiesa sulle note del coro dei ragazzi di Colloredo del quale faceva parte lo stesso Emanuele.

Il paese si fermerà per ricordare il giovane. L’amministrazione comunale, d’accordo con la famiglia, ha decretato il lutto cittadino.

Bandiere a mezz’asta, quindi, e l’invito ad abbassare le serrande dei negozi e dei locali pubblici nel corso del funerale, in segno di rispetto.

«Tutto il paese – sottolinea il sindaco Andrea Pozzo, che sarà presente in prima fila alle esequie insieme ad altri rappresentanti politici – si è stretto attorno al dolore della famiglia Lo Castro.

Dai singoli cittadini al mondo dell’associazionismo, un’intera comunità ha dato un grande segnale di unione in questo tragico momento. All’angoscia è subentrato lo sconforto per la perdita di un ragazzo, che non solo rappresentava il futuro, ma era anche uno degli animatori più importanti dell’intera frazione».

Nonostante la giovanissima età, appena 17 anni, Emanuele Lo Castro era l’anima di Colloredo di Prato. Partecipava a tutte le iniziative, dalla Pro Loco all’oratorio, a quelle della Filarmonica. Non si perdeva una festa perché amava vivere la comunità.

E lì aveva anche i suoi più cari amici – una compagnia di una quindicina di ragazzi – con i quali condivideva tutti i giorni e le sere i sogni che un ragazzo vuole realizzare poco prima di diventare maggiorenne.

Organizzava i carri mascherati, in occasione del carnevale. Con i ragazzi della parrocchia si trovava a fare le prove dei canti e a breve avrebbe fatto parte di un coro per un matrimonio. Fino a venerdì scorso aveva intrattenuto i più piccoli nel centro vacanze dell’oratorio.

«Mio figlio – ricorda il padre – dava una mano a tutti. Faceva sorridere grandi e piccoli». Emanuele era un tuttofare, «un ragazzo dalle mani d’oro» come racconta Loris Zanor, il direttore didattico del Cefs, la scuola frequentata dal giovane che voleva diventare piastrellista e cartongessista.

In chiesa siederanno anche i compagni di classe. E a nome dell’istituto verrà letta dal pulpito una lettera di vicinanza alla famiglia.

In molti hanno descritto in questi giorni Emanuele – secondogenito della famiglia Lo Castro (il fratello si chiama Mario) – come un ragazzo orgoglioso, di temperamento mite, sensibile, mai protagonista, ma sempre dietro le quinte.

Tra le passioni che coltivava c’erano la musica – aveva iniziato da poco un corso di chitarra – e la pesca. Aveva ottenuto la licenza e il padre lo accompagnava la domenica in giro per il Friuli. Amava l’acqua.

Spesso andava con gli amici sul Tagliamento per cercare un po’ di refrigerio e divertirsi facendo i tuffi. E proprio nelle acque del fiume a Villanova ha dovuto fare i conti mercoledì con la tragica fatalità che si è portata via tutti i sogni di un ragazzo di appena 17 anni.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto