Tutte le tappe del cantiere per la realizzazione del nuovo impianto da 25 milioni di euro
UDINE. La ristrutturazione dello stadio Friuli è un percorso a tappe forzate – che alla fine dei conti durerà due anni e mezzo – scelto dall’Udinese per consentire alla squadra di continuare a giocare in città e di non “emigrare” in altri impianti.
I primi lavori, infatti, risalgono all’estate del 2013 quando, con una spesa di 976 mila 743 euro, il terreno di gioco dello stadio venne avvicinato agli spalti di undici metri attaccandolo alla tribuna. Un primo step, durato poco meno di tre mesi, che portò l’allora formazione di Guidolin a disputare i preliminari di Europa League al Rocco di Trieste. Nei mesi precedenti all’avvio di questo campionato, poi, è stato completato il rifacimento degli spogliatoi costato 622 mila 936 euro (avviato nell’inverno precedente a partire da quello per le formazioni ospiti) con il tradizionale “santuario” allargatosi lungo il fianco sinistro dicendo definitivamente addio alla vecchia “stanzona” dedicata alle formazioni avversarie.
Contemporaneamente, inoltre, si è proceduto anche all’ampliamento della cosiddetta “zona wellness”, quella, cioè, destinata al recupero muscolare e fisico dei giocatori. Due serie di lavori, importanti, ma che hanno, di fatto, semplicemente anticipato il grosso della ristrutturazione. Non un semplice rifacimento, ma un abbattimento completo, con successiva ricostruzione, di tre quarti dell’impianto. Un’opera dal costo totale di 23 milioni 710 mila euro, ampiamente finanziati grazie a un mutuo da 20 milioni concesso dall’Istituto per il Credito Sportivo: la banca pubblica, cioè, controllata all’80,4% dal ministero dell’Economia.
E si è partiti, a fine dello scorso campionato, dalla curva nord e dal suo abbattimento arrivando alla posa della prima pietra del “nuovo” Friuli avvenuta a giugno. Qualcosa, nel processo di ricostruzione, si è perso mese dopo mese, come ammesso dalla stessa società in occasione della visita della commissione del Coni avvenuta a fine novembre, ma il terreno dovrebbe essere almeno parzialmente recuperato con il nuovo progetto di spostamento dei tifosi al vaglio della società.
«I lavori stanno procedendo bene – ha detto Rigotto – e, quantomeno a livello di struttura di base, siamo già arrivati al rifacimento di metà distinti. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di portare a termine la ristrutturazione il prima possibile privilegiando, su tutto, proprio la velocità di esecuzione. Le piogge di ottobre e novembre ci hanno fatto dilatare leggermente i tempi, ma per un cantiere di queste dimensioni parliamo di ritardi fisiologici che cercheremo comunque di recuperare».
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