«Turnover elevato e fisiologico nei grandi centri»

«Un turnover elevato, ormai fisiologico». Così Paolo Duriavig, segretario regionale Fisascat Cisl descrive la situazione nei centri commerciali del Fvg. «Il Città Fiera è quello che ha il tasso di...
07/07/2012 Roma, inizio dei saldi estivi. Nella foto shopping in un negozio del centro storico molto affollato
07/07/2012 Roma, inizio dei saldi estivi. Nella foto shopping in un negozio del centro storico molto affollato

«Un turnover elevato, ormai fisiologico». Così Paolo Duriavig, segretario regionale Fisascat Cisl descrive la situazione nei centri commerciali del Fvg. «Il Città Fiera è quello che ha il tasso di occupazione degli spazi più alto – commenta –, maggiore anche rispetto al nuovo Tiare».

Ma la situazione non è così rosea nel resto del territorio regionale. «Il Fiera funziona probabilmente perchè può contare su un’ampia gamma di servizi tra banche, sale giochi, cinema e ristoranti che attirano gente. Segnali ben più gravi arrivano da altre realtà, dove i negozi aperti non occupano più tutto lo spazio a disposizione».

Basti pensare al centro commerciale Valli di Carnia, ad Amaro, a quello di Cassacco Alpe Adria semi deserto o, ancora, al centro commerciale Friuli, a Tavagnacco, dove il primo piano è ormai completamente libero. «Sono ormai mezzi vuoti – indica Duriavig – e questo è preoccupante. Bisognerebbe cercare di ripopolare questi spazi anzichè crearne di nuovi». Altrimenti i vecchi centri rischiano di diventare cattedrali nel deserto. «La verità – chiosa il segretario della Fisascat Cisl – è che l’offerta supera di gran lunga la domanda».

Il turnover, però, crea instabilità «perchè non garantisce un posto di lavoro stabile e quindi la sicurezza per i dipendenti. Al momento non abbiamo segnali gravi, ma bisogna attendere che finiscano le svendite per capire quali realtà chiuderanno i battenti e quali proseguiranno la loro attività».

Claudio Moretti, segretario Uiltucs Uil, non vede «operatori entusiasti». Si dice preoccupato «per le piccole realtà all’interno dei centri commerciali. La crisi è sempre più accentuata – sottolinea il rappresentante sindacale – e le famiglie stanno molto attente a come spendere il proprio denaro e quanto spendere. Tanti sono in cassa integrazione ordinaria e straordinaria, strumenti che sono ormai diventati all’ordine del giorno».

Il sindacalista si augura, infine, che «gli ammortizzatori per la cassa in deroga vengano nuovamente finanziato dallo Stato altrimenti – conclude Moretti – saremo in difficoltà». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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