Turni festivi, causa legale tra Comune e vigili urbani

E l’amministrazione comunale si è costituita in giudizio nominando il legale. Una vicenda che aveva portato gli agenti della polizia municipale a incrociare le braccia il 26 maggio scorso, nel giorno della tappa del Giro d’Italia a Piancavallo.

Il tema al centro della controversia è quello del lavoro festivo. Gli agenti chiedono l’applicazione di una legge del 1949 che stabilisce il diritto di astenersi dal lavoro in occasione delle 11 festività celebrative di ricorrenze civili o religiose durante l’anno. Norma rispettata fino al 2008, ma dall’anno successivo, secondo l’ufficio personale, non era più in vigore: di conseguenza, gli agenti avrebbero dovuto lavorare anche in quelle giornate senza la possibilità di rifiutarsi, e senza un riconoscimento economico nonostante normalmente in queste circostanze al lavoratore sia garantito il riposo compensativo.

Lo scorso anno una sentenza della Cassazione è intervenuta su un caso simile e ha stabilito che sia un dritto soggettivo e come tale non comprimibile. In base a questa sentenza, la polizia municipale aveva avanzato una serie di richieste oltre all’applicazione della norma.

Nel giugno del 2016 gli agenti hanno presentato una prima richiesta di tentativo di conciliazione con la quale i dipendenti che fanno i turni chiedevano il riconoscimento dell’indennità per le giornate lavorate ricadenti in giorni festivi qualora non fosse possibile, per particolare esigenze di servizio, la concessione del riposo compensativo. La giunta del settembre scorso aveva deciso di rispondere al tentativo davanti alla Commissione di conciliazione che però si è chiuso con un niente di fatto.

Nelle scorse settimane gli agenti di polizia locale hanno presentato ricorso al Tribunale di Pordenone in funzione di giudice del lavoro al fine di vedersi riconosciuta l’indennità di turno per le festività infrasettimanali lavorate da quando la norma è stata disapplicata.

La quantificazione economica è di 30 mila 186 euro. Secondo la relazione presentata dal responsabile dell’ufficio personale del Comune (gestione associata con altre amministrazioni) «vi sono gli elementi sufficienti affinché il Comune di Aviano possa definire positivamente la propria posizione in giudizio».

Per questo motivo la nuova giunta ha deciso di costituirsi in giudizio e ha chiesto un preventivo a sette professionisti esperti in materia. La scelta è caduta sull’avvocato Giovanni Battista Pamio di Pordenone per una spesa stimata di 3.300 euro.

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