Truffava i tabaccai: denunciato

Ricariche Postepay, ne ha raggirati 70 in un anno nel Triveneto incassando 50 mila euro

PORDENONE. Settanta tabaccai raggirati in un solo anno, incassando quasi 50.000 euro. Un truffatore seriale varesino di 41 anni, operaio di professione, è stato denunciato per truffa, sostituzione di persona ed uso indebito di carta di credito.

Si faceva ricaricare la tessera Postepay, intestata ad un’altra persona, e poi, senza pagare, se ne andava ad incassare la ricarica in una sala slot.

Colpi simili ne ha messi a segno in una settantina di ricevitorie, cartolibrerie e tabaccherie sparse in tutto il nord Italia. Negli ultimi tempi, la sua azione s’era concentrata nel Triveneto, con colpi anche a Pordenone.

Tra febbraio e marzo a Treviso ha colpito cinque volte mettendo a segno tre colpi. Nei giorni scorsi, gli agenti della squadra mobile sono riusciti ad identificarlo e a denunciarlo.

Raffinata la tecnica usata dal truffatore. L’uomo si spostava con la sua auto per raggiungere le ricevitorie o le tabaccherie da raggirare. Chiedeva all’esercente di ricaricare la sua tessera Postepay con cifre che andavano dai 400 agli 800 euro.

Poi, quando si trattava di pagare, estraeva dal portafoglio un assegno postale. Che gli esercenti puntualmente non accettavano. A quel punto il truffatore diceva al tabaccaio: «Allora esco a prelevare i soldi al bancomat. Arrivo subito», ma spariva.

Poi, con l’automobile tornava verso casa. Ma prima faceva tappa in una sala slot di Legnano dove andava a ritirare i soldi incassati dalla ricarica truffaldina. Nelle sale slot, infatti, si possono chiedere di ritirare con le Postepay contanti fino a mille euro.

La truffa si consumava grazie ai diversivi usati dal truffatore. L’operaio lombardo usava quattro diverse tessere Postepay intestate ad altre persone.

Per rassicurare i tabaccai si presentava come finanziere e per essere credibile mostrava una carta d’identità con la sua foto ma con le generalità di un’altra persona.

Gli agenti della squadra mobile, sono riusciti a dare un nome e un volto al truffatore seriale dopo alcuni mesi d’indagine.

Seguendo le operazioni di una delle quattro tessere Postepay usate per mettere a segno le truffe, hanno infatti scoperto che l’uomo era solito andare ad incassare le ricariche illecite presso una sala slot di Legnano.

Nelle sale slot è infatti possibile farsi cambiare contanti fino ad un tetto di mille euro con le tessere Postepay. Una volta individuata la sala slot, gli agenti hanno atteso che il truffatore effettuasse una nuova transazione per individuarlo e denunciarlo.

A corroborare gli indizi ci sono anche i pagamenti ai caselli autostradali e ai distributori di benzina con le Postepay incriminate.

Oltre a Treviso, Dosson e a Preganziol, il truffatore ha colpito nel Vicentino a Camisano, a Cittadella e Limena, a Mestre, a Latisana, San Daniele, Udine e appunto Pordenone.

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