Truffate decine di giovani in cerca di lavoro Quattro indagati, coinvolta agenzia viaggi

Ragazzi truffati facendo leva sulla necessità di trovare un posto di lavoro. Così venivano “agganciati”, per poi scoprire di avere in carico un contratto di finanziamento che li obbligava a pagare un pacchetto vacanze a prezzo “scontato”, lo stesso che avrebbero dovuto vendere “porta a porta”, in qualità di rappresentanti, con la promessa di ricevere una provvigione di 300 euro. I giovani si ritrovavano sul groppone tra gli 800 e i 1.800 euro da dover versare. Erano finiti nella rete di un sistema su scala nazionale. Che la Guardia di finanza di Gorizia ha scandagliato. Sono scaturite perquisizioni, sequestri e 4 denunce: si tratta di una 39enne cormonese, M.B., i coniugi R.A., 67 anni, e D.V., 47, residenti a Marcon (Venezia), D.V., 49 anni, di Mestre. Coinvolta è anche l’agenzia Mo&Ma Viaggi di Cormons, affiliata al network Gruppo info vacanze, facente capo alla società madre, la Brokers della vacanza Srl con sede a Marcon. Una società di brokeraggio presente sul territorio nazionale attraverso oltre 80 agenzie viaggi in franchising. L’agenzia cormonese rappresentava il riferimento del Friuli Venezia Giulia per il reclutamento dei ragazzi in cerca di lavoro. Era qui che avvenivano i colloqui. L’inchiesta della Gdf è partita grazie alla denuncia, lo scorso aprile, di una ragazza goriziana vittima del raggiro. Le indagini sono in corso, ma ad oggi sono complessivamente 24 le denunce presentate dagli ignari truffati nel territorio nazionale, di cui 9 residenti nell’Isontino e 3 in altre località della regione.
Sembrava proprio un’occasione. Gli annunci pubblicati su diversi siti internet, come Subito.it o Kijiji.it, offrivano un lavoro di consulenza turistica. I ragazzi pertanto rispondevano ben che volentieri a quegli annunci, provvedendo a fornire i propri dati. Invitati al primo colloquio, veniva loro illustrata l’attività professionale in questione, ossia la vendita a domicilio dei pacchetti vacanze denominati “Discovery Fly” al costo di 2.200 euro, che dava diritto all’acquirente di beneficiare di sconti dal 10 fino al 40% sui pacchetti acquistati in futuro. E ad ogni vendita i ragazzi avrebbero ricevuto quindi la provvigione di 300 euro. C’era peraltro chi era rimasto un po’ deluso, pensando piuttosto di poter invece lavorare nell’agenzia viaggi di Cormons. I giovani avrebbero effettuato un corso di formazione, consistito in una video-chiamata della durata di qualche minuto. Fin qui tutto appetibile, se non fosse che i ragazzi, proprio durante i colloqui sostenuti a Cormons, venivano tenuti all’oscuro, o comunque informati in modo frettoloso e poco chiaro, di una condizione tutt’altro che accettabile: l’obbligo di acquistare il pacchetto vacanze “agevolato”, previa stipula del relativo contratto di finanziamento. Contratti reali, sui quali, come ha riferito la Finanza, erano apposte firme apocrife, non quindi sottoscritti dai ragazzi. I giovani incappavano nel contratto finanziario solo al momento di dover corrispondere le rate per il pagamento del “Discovery Fly”. Pertanto, mentre le somme erogate dalle finanziarie confluivano nel conto corrente dei truffatori, ha sempre ricostruito la Gdf, sui ragazzi neo-procacciatori ricadeva l’onere di pagare le rate del prestito stipulato a loro nome e a loro completa insaputa. Gli inquirenti hanno ascoltato decine di persone, tutte intestatarie di contratti di finanziamento sull’intero territorio nazionale, tra residenti nella provincia di Gorizia, a Udine, Treviso, Varese, Taranto, Venezia, Padova, Ragusa e Foggia. Giovani che, una volta scoperto di essere state vittime della truffa, hanno sporto querela.—
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