Truffa sulle auto, Frecentese si difende: ero solo un venditore

I due indagati pordenonesi nell’inchiesta Viralcars della procura di Rovigo non sono rimasti in silenzio davanti al gip Raffaele Belvederi. Sia Andrea Frecentese, 45 anni, di Pordenone, che Ion Bachmatchi, 24 anni, di origine romena e residente a Porcia, assistiti dall’avvocato Massimo Cescutti, hanno chiarito la loro posizione all’interrogatorio di garanzia. La procura di Rovigo contesta ad entrambi, in custodia cautelare in carcere, l’associazione per delinquere e la truffa. Frecentese ha sottolineato di aver lavorato come venditore per poco più di un mese nella concessionaria di Occhiobello al centro dell’inchiesta e ha ribadito la propria estraneità all’associazione per delinquere. Frecentese si era fatto interrogare in procura a Rovigo già la scorsa estate, dopo la messa in onda del servizio di Striscia la notizia sulla rivendita di auto. Bachmatchi, incensurato, ha spiegato di non c’entrare nulla con il sodalizio criminoso: le sue mansioni prevedevano solo di far provare le auto ai clienti e di pulire i veicoli. Ha riferito di essersene andato dopo un paio di mesi perché non gli pagavano lo stipendio. L’avvocato Cescutti ha chiesto per Bachmatchi la revoca o la sostituzione della misura cautelare con un’altra meno afflittiva. —

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