«Truffa sulla villa», assolti un imprenditore e un avvocato

SACILE. Si è concluso ieri davanti al giudice monocratico Rodolfo Piccin con l’assoluzione con formula piena per l’accusa di truffa, il processo che vedeva imputati l’imprenditore edile di Fontanafredda Francesco Loiacono e l’avvocato pordenonese Francesco Silvestri. Entrambi hanno invece scelto il patteggiamento (11 mesi, con sospensione condizionale) per l’ accusa minore, falsa testimonianza: una scelta puramente di natura tecnica (senza alcuna ammissione di colpevolezza), motivata dalla volontà di evitare il rischio di sanzioni accessorie in grado di avere impatto sulle rispettive attività professionali. Sia Loiacono che Silvestri, comunque, ricorreranno in Cassazione per chiedere l’annullamento dell’applicazione della pena. Sono assistiti dall’avvocato Luca Colombaro.
Il processo era scaturito da un’indagine della Procura che aveva portato nell’estate 2012 la guardia di finanza ad apporre i sigilli ad un’abitazione a Sacile: era scattato il sequestro preventivo di una villetta di via Matteotti. Usucapione fittizia per vendere la casa a terzi ed impedire a Equitalia di pignorarla: questa, in sintesi, l’ipotesi accusatoria. Ad avviare il procedimento era stato l’esposto di una coppia di Sacile intenzionata ad acquistare l’abitazione, per la quale aveva già versato un acconto. Prima di chiudere l’operazione, era emerso che sull’immobile pendevano due ipoteche, una di Equitalia e l’altra di un istituto di credito. Alla richiesta di delucidazioni, sarebbe stato risposto loro che una persona aveva il possesso della casa da dieci anni e si sarebbe estinta la possibilità di un pignoramento attraverso un’usucapione (l’acquisizione del diritto di proprietà di un bene immobile mediante il possesso del bene stesso per un periodo di tempo stabilito dalla legge). La Procura intendeva accertare se l’usucapione fosse stata sostenuta per bloccare la riscossione di 100 mila euro, da parte di Equitalia, nei confronti dell’imprenditore. Loiacono figurava come titolare dell’impresa di costruzioni Lrl snc, proprietaria dell’immobile. Silvestri, in qualità di legale, aveva sostenuto la sussistenza dei presupposti giuridici per l’usucapione. In sede processuale la difesa ha dimostrato la buona fede degli imputati e l’insussistenza della volontà di raggirare la presunta parte offesa. (p.t.)
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