Truffa in pescheria Compra le bottiglie per una finta cliente

Truffatori in azione in città. A darne notizia è Il Tredici. Vittima del raggiro il titolare di una pescheria in centro a Pordenone. Il negozio era pieno di clienti quando è giunta una telefonata, poco prima delle 10.

Una signora, che si è finta una cliente abituale, presentandosi con tanto di nome e cognome, ha chiesto al commerciante di metterle da parte pesce pregiato per quindici convitati. Totale della spesa: 340 euro.

Ha detto che sarebbe passata più tardi a ritirare la sporta. Dopodiché la distinta signora ha richiamato di nuovo in pescheria, chiedendo un piacere al titolare: non aveva tempo di acquistare il vino, non è che il commerciante avrebbe potuto aiutarla e ordinarlo a un rappresentante? Il titolare della pescheria ha acconsentito.

Ha chiamato il numero di cellulare datogli dalla signora e ha ordinato le bottiglie richieste: un fantomatico Bordeaux annata 2015, che secondo il sedicente rappresentante di vini avrebbe comportato una spesa di 550 euro per il numero di bottiglie richieste (invece valgono 100 volte in meno).

Il rappresentante di vini ha consegnato le bottiglie e ha ricevuto i 550 euro in contanti. Quindi la finta cliente prima ha accampato scuse per il ritardo, poi non si è presentata in negozio a ritirare pesce e bottiglie. I cellulari dei truffatori, infine, risultavano spenti.

Irraggiungibili. Il titolare della pescheria si è ritrovato, così, con 550 euro in meno e ha capito di essere rimasto vittima di un raggiro. —

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