Trovata morta a Udine, un tatuaggio e un rosario le chiavi del mistero

Resta ancora senza nome la donna rinvenuta domenica nel canale Ledra. Esclusa una pista che portava nel Codroipese, ora si indaga in tutta Italia
Udine 25 ottobre 2015 Via Marco Volpe n20 invenuto il corpo di una donna dalla roggia. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Turco
Udine 25 ottobre 2015 Via Marco Volpe n20 invenuto il corpo di una donna dalla roggia. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Turco

UDINE. Un nome non c’è. Non si sa ancora chi sia la donna ritrovata domenica verso le 19.30 nelle acque del canale Ledra, lungo l’omonimo viale. La polizia ieri ha però delineato almeno la cornice del puzzle investigativo, riuscendo a individuare alcuni elementi che potrebbero portare all’identificazione nelle prossime ore.

Tatuaggio, rosario e orologio

Si tratta di un tatuaggio, una farfalla disegnata con inchiostro blu su un gluteo. Di un orologio con le lancette. Di una fede in oro giallo senza scritte e trovata sulla mano destra. E di un rosario – con una medaglietta raffigurante Papa Francesco – che la vittima portava al collo.

La descrizione fisica

Il corpo notato da un passante e restituito dal canale Ledra l’altra sera è quello di una donna dalla pelle chiara, dall’apparente età di 55-60 anni, alta poco più di un metro e sessanta centimetri, di corporatura robusta. Capelli biondi tinti corti.

Sul volto un trucco ben visibile. Vestiva un intimo nero, una canottiera con le spalline sottili blu, un paio di pantaloni aderenti scuri e un mocassino. L’altro è stato ritrovato nel cassone dove finiscono i rifiuti recuperati dallo sgrigliatore dell’acquedotto.

Appello della Questura ai testimoni
Udine 25 ottobre 2015 Via Marco Volpe n20 invenuto il corpo di una donna dalla roggia. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Turco

Italiana o comunitaria

Le impronte digitali della donna non sono tra quelle che si trovano negli archivi della polizia per motivi giudiziari o per ragioni legate all’immigrazione. Tale circostanza suggerisce che la vittima (a meno che non si tratti di una clandestina) è incensurata e italiana oppure comunitaria. Se appartenesse a Paesi extra Unione Europea, infatti, sarebbe stata fotosegnalata.

Era in acqua da poco

Secondo i primi accertamenti medico-legali, il cadavere era finito in acqua da poco tempo. Aveva infatti una temperatura di 35 gradi mezzo, di poco inferiore a quella di una persona viva.

Non solo: esaminando i segni sulla pelle gli esperti hanno ipotizzato che il corpo abbia fatto nel Ledra un percorso breve, probabilmente da piazzale Cavedalis (dove ci sono un paio di punti “aperti” sul Ledra) fino a alla centrale idroelettrica del Cafc, sul retro del del deposito della polizia municipale.

Ecchimosi e ferite, infatti, sarebbero state peggiori nel caso in cui fosse finito nei sifoni e nei punti più rapidi del canale che ci sono tra viale Bassi e via Micesio.

Dall’autopsia le risposte al "giallo"
Udine 25 ottobre 2015 annegata © Petrussi Foto Press Turco Massimo Ferrari Simone

La pista della scomparsa

Per alcun ore, ieri, è rimasta in piedi un’ipotesi investigativa che poi è stata accantonata dagli inquirenti (sul caso sta indagando la Squadra mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan e coordinata dal pm Annunziata Puglia) nella serata.

Si è voluto verificare, infatti, se quel corpo potesse essere quello di Ivana Besutti, la contabile di 55 anni che risulta scomparsa dal Codroipese dal 22 maggio 2013. I primi accertamenti, però, sembrano aver escluso questa pista.

Ricerche in tutta Italia

La polizia ha già inviato alle forze dell’ordine di tutta Italia la foto e le informazioni sulla vittima, in modo che possano essere comparate con i dati contenuti nelle denunce di scomparsa presentate in altre città.

Omicidio, caduta o suicidio?

Queste attualmente le tre possibilità valutate dagli inquirenti che confidano di poter trarre ulteriori elementi di valutazione dall’autopsia.

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