Tronchi bloccati sotto il ponte sul Tagliamento: «Servono poteri straordinari»

Il sindaco di Latisana Sette e l’assessore Vignotto scrivono alla Regione per pulire il fiume: «Ora un protocollo di intervento urgente per agire in futuro»

Sara Del Sal
Il legname trasportato dalla corrente lungo il fiume Tagliamento, che rimane depositato tra i piloni del ponte ferroviario
Il legname trasportato dalla corrente lungo il fiume Tagliamento, che rimane depositato tra i piloni del ponte ferroviario

Un intervento straordinario e urgente: è questo che viene richiesto nella nuova lettera che il sindaco di Latisana, Lanfranco Sette, ha inviato insieme all’assessore delegato alla sicurezza del Tagliamento, Sandro Vignotto, al presidente della Regione Massimiliano Fedriga e all’assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi. La richiesta è nuovamente incentrata sulla manutenzione idraulica del fiume in corrispondenza della stretta di Latisana.

Nel documento, Sette e Vignotto sottolineano come «da diversi mesi si riscontra la presenza di un copioso quantitativo di legname fluitato incagliato sul pilone del ponte ferroviario che insiste sul Fiume Tagliamento». L’accumulo, spiegano, è associato a dei depositi di limo ma anche alla formazione di vegetazione sulle sponde di Latisana e San Michele al Tagliamento.

«Questa situazione – sottolinea l’assessore Vignotto – compromette il regolare deflusso delle acque e aumenta i rischi idraulici, in particolare nel delicato transito del fiume nella stretta di Latisana». Considerando il dibattito ancora aperto sulla riduzione del rischio idraulico nel basso corso del fiume, e la probabile non immediata risoluzione di quella che definiscono una “questione strutturale”, Latisana avanza le proprie richieste.

A Fedriga e Riccardi si chiede quindi di «stanziare risorse con poteri straordinari, analogamente a quanto effettuato per la gestione dei danni causati dalla tempesta Vaia». Non solo, si chiede di «autorizzare e finanziare la rimozione immediata di tutto il materiale, quindi sia il legname che il limo, accumulato con definizione di un protocollo di intervento urgente con gli Enti interessati per ulteriori certi interventi futuri. Di provvedere alla manutenzione straordinaria di pulizia dell’alveo e delle due sponde».

A tutto questo si aggiunge la richiesta di effettuare il riempimento delle profonde buche che si sono formate in alveo in prossimità degli argini nel tratto compreso tra Latisana e Lignano Sabbiadoro. Quella relativa alla presenza di materiale nell’alveo del fiume è una delle problematiche che vanno tenute sotto controllo proprio per permettere un efficace scorrimento del fiume, e la mancanza di un protocollo costringe i latisanesi a farne richiesta ogni volta che si ripresenta la problematica.

«Queste azioni sono indispensabili – conclude Vignotto – per riportare i livelli di scabrezza a valori che garantiscano un più efficiente deflusso delle acque, riducendo significativamente il rischio di esondazione in condizioni di piena». 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto