Tricolori per tovaglie al bar: «Vilipendio alla bandiera»

PORDENONE. Quando l’agente di polizia municipale le ha detto «deve togliere quelle bandiere dai tavoli, perché usare le bandiere come tovaglie è reato di vilipendio», Lucia, del bar Sbico in corso Vittorio Emanuele, ha sgranato gli occhi. «Sono rimasta interdetta – racconta – perché mai avrei pensato di poter commettere un reato. Le bandiere, le avevo posizionate su due tavolini più alti, quelli che normalmente non vengono usati. Questo proprio perché non volevo che si sporcassero. Ero totalmente in buona fede».
A quel punto l’esercente non ha potuto fare altro che togliere le bandiere, in attesa di trovare una collocazione che non sia passibile di sanzioni o denunce. «Devo dire che l’agente della municipale è stato molto cortese perché mi ha spiegato le cose in modo molto tranquillo.
Quello che mi ha sconvolto – prosegue Lucia – è che è venuto appositamente nel bar e, come mi ha spiegato lui stesso, perché il caso gli era stato segnalato. Ma possibile che la gente abbia tempo da perdere per chiamare la polizia municipale e segnalare una cosa come questa? Parliamo tanto dell’accoglienza che la città deve garantire per questo evento, ma se questa è la misura...mi viene da pensare». E l’esercente non è certo l’unica rimasta basita per l’accaduto.
Su Facebook i commenti si sprecano così come tra gli esercenti e il tenore delle considerazioni è sempre lo stesso: «Possibile che questi siano i problemi? Cosa succederà allora quando arriveranno gli alpini?».
E c’è anche chi, come Natale Sorrentino, scrive una lettera aperta alla barista facendo del riso amaro sull’accaduto. «Politici di bassa lega hanno ripetutamente invitato a usare la stessa bandiera come carta igienica – ricorda Sorrentino – e i loro seguaci più infervorati, durante le manifestazioni, cantano: “Abbiamo un sogno dentro il cuore: bruciare il tricolore!”.
Eppure non risulta che mai siano stati sanzionati per questo e nemmeno invitati a desistere. Che strano Paese il nostro. In genere mi piace esporre il tricolore due volte l’anno: il 25 aprile e il 2 giugno, le due giornate che considero fondamenta della nostra storia recente. Quest’anno, in tuo onore, lo metterò anche a tavola, stando attento a non sporcarlo, magari coprendolo con un velo di plastica trasparente, perché mi sembra un modo bello ed originale per onorare la nostra bandiera, averla come compagna in un momento così intimo e familiare».
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