«Tricesimo può diventare la cittadella della salute»

È l’idea che caratterizza il programma del candidato Gilberto Gamberini Grande attenzione anche al mondo dell’associazionismo e al settore cultura
ARCHIVIO ANTEPRIMA 4 APRILE 2000 MUNICIPIO DI TRICESIMO TELEFOTO AGENCY ANTEPRIMA
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TRICESIMO. Valorizzare le cliniche private e gli ambulatori del distretto sanitario, rivalutare la casa di riposo De Pilosio avviando i lavori di riqualificazione, creare un centro riabilitativo dedicato ad anziani, disabili e sportivi. Questi i punti chiave proposti da Gilberto Gamberini, candidato in lizza per la poltrona da sindaco con il movimento “Sotto le stelle di Tricesimo”.

Gamberini, che nella vita fa il medico, ha le idee chiare su questa possibilità di rilancio che, a cascata, porterebbe benefici in città, soprattutto a livello commerciale. «A mio parere – ha commentato il dottore – Tricesimo può trasformarsi in una cittadella della salute a nord di Udine grazie al mondo delle cliniche e al centro radiologico. Non possiamo inoltre dimenticare il ruolo strategico del paese all’interno del distretto sanitario del tarcentino dove si potrebbero potenziare i servizi già esistenti, magari ampliando gli ambulatori specialistici e dei prelievi. Inoltre vorremmo creare un piccolo centro ortopedico con riabilitazione mirata, a cui aggiungere in futuro una piscina. Un’idea che si potrà sviluppare solo se si pensa ad una riformulazione delle Uti: Tricesimo deve ritornare sui suoi passi ed abbandonare l’idea di unirsi a Udine. Una soluzione valida è quella di trovare sinergie con le cittadine che si affacciano sulla Pontebbana, da Gemona a Tavagnacco, con la riapertura dell’ospedale della città pedemontana. A completare l’offerta mezzi di trasporto pubblici che colleghino agilmente le località coinvolte ma anche Tricesimo e le sue frazioni con servizi pensati anche per disabili».

Gamberini punta molto anche su cultura e associazionismo: «Villa Ciceri – prosegue il candidato – dovrà ospitare un centro culturale dedicato al friulano e alle altre lingue minoritarie che si parlano in regione. Al suo interno ci piacerebbe organizzare convegni e conferenze. La struttura potrebbe accogliere anche concorsi fotografici e cinematografici promossi dalle associazioni locali che vorremmo avessero la loro sede all’interno dell’ex caserma Sante Patussi. Oltre al museo dinamico di mezzi militari, che un sodalizio friulano sta già realizzando, nell’edificio militare si potrebbero proporre innumerevoli iniziative: dai grandi concerti alle mostre fino alle manifestazioni sportive».

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