Treni, viaggiatori molesti e ladri di bagagli in azione

Albanese non paga il biglietto e insulta gli agenti: fatto scendere e denunciato. Caccia alla banda delle valigie
Di Dario Bortolin

Sale sul treno senza biglietto, il personale viaggiante gli contesta l’infrazione e ne nasce una discussione. I toni, da parte del viaggiatore “portoghese”, si fanno concitati, non ha intenzione di tornare sui propri passi: volano gli insulti nei confronti del capotreno, una donna. La situazione si fa tesa sull’interregionale Udine-Venezia. Ma il capotreno non si fa intimorire, non abbassa la guardia, sa che può contare su un importante aiuto. Il caso vuole che quell’interregionale sia scortato da una pattuglia della Polfer – agenti del posto di polizia ferroviaria della stazione di Pordenone – la quale interviene con decisione. Alla stazione di Codroipo il “portoghese” viene fatto scendere ed identificato: si tratta di E.L., 33 anni, un immigrato di origini albanesi residente a Basiliano. Dopo una decina di minuti il convoglio riparte senza il viaggiatore scroccone, il quale, evidentemente non pago, si lancia in una serie di invettive contro il personale della Polfer di scorta al treno. Nei suoi confronti è scattata una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale (il capotreno ed il personale della Polfer), nonchè per interruzione di pubblico servizio (la decina di minuti di ritardo accumulati dall’interregionale). Non è improbabile che sia chiamato a “monetizzare” il ritardo comportato al convoglio.

Polizia di scorta

Quanto accaduto nei giorni scorsi sulla trafficata linea Udine-Venezia – la notizia è trapelata soltanto ieri – ripropone d’attualità il problema dei viaggiatori “turbolenti”, delle intemperanze nei confronti del personale viaggiante e, più in generale, della sicurezza dei convogli, specie nelle lunghe tratte e nei servizi notturni. Nel corso degli anni più volte sono stati denunciati episodi anche violenti nei confronti dei viaggiatori, vittime indifese di soggetti senza scrupoli: furti, rapine, aggressioni e minacce, specie sui treni a lunga percorrenza. Per fronteggiare quella che si è configurata come una vera e propria emergenza, dal 2007 è stato reso operativo il servizio di scorta della Polfer. Come evidenzia il responsabile del posto di polizia della stazione di Pordenone, Stefano Cadelli, l’iniziativa ha portato a un deciso decremento delle criticità. In cinque anni nell’italico stivale è stato dimezzato il numero dei furti a bordo dei convogli, al tempo stesso sono stati ridotti quelli in stazione, passati da 5.600 a poco più di 2.000. Rimane la piaga dei furti del rame, ma è un fenomeno che fa capitolo a sè.

Viaggiatori avvertiti

A cosa e dove deve prestare attenzione da parte di chi viaggia? Sicuramente alle grandi stazioni, agli snodi come Mestre, Bologna, Firenze o Milano, dove i treni non sostano i canonici 2-3 minuti per consentire l’incarrozzamento. Sono i luoghi prediletti dai ladri, che agiscono sovente in bande, mostrando una particolare predilezione per gli Eurostar. Entrano a fine convoglio e lo passano al “setaccio”. Un classico sono i trolley posizionati nelle mini-bagagliere nei vestiboli delle carrozze: basta un attimo di disattenzione ed è fatta. Ed il furto viene scoperto una volta giunti a destinazione. È su questi “personaggi” che si è concentrata l’attenzione della polizia. Le scorte della Polfer di Pordenone, con i colleghi di Casarsa, hanno competenza da Tarvisio a Firenze. I convogli da vigilare sono scelti da un comitato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto