Travolto da un treno, l'orso lascia la Slovenia e torna in Carnia

UDINE. Investito da un treno in Slovenia, l’orso Elisio ripercorre a ritroso la strada che aveva seguito per varcare il confine: riattraversa il lago di Cavazzo Carnico a nuoto e ora gira tranquillo sulle montagne della Carnia. Si trova tra Forni di Sopra e Sauris. Il plantigrado catturato a Verzegnis lo scorso giugno dagli studiosi dall’università di Udine, coordinati dal ricercatore Stefano Filacorda, ha vissuto una brutta avventura e, memore delle settimane trascorse nella tranquillità della Carnia, ha deciso di tornare sui suoi passi. Dal punto di vista scientifico la storia è interessante perché conferma la capacità degli orsi di «memorizzare – lo sottolinea Filacorda – i tragitti per trasferirsi da un luogo all’altro».
«Il 20 settembre, alle 6, oltre Tolmino, il macchinista ha visto un orso all’ultimo momento e non è riuscito a rallentare. Il convoglio l’ha colpito. L’animale ha fatto tre capitomboli e poi ha proseguito verso i binari». Filacorda ne è certo perché i macchinisti sloveni sono obbligati a segnalare gli incidenti che coinvolgono i plantigradi. Lo prevede il progetto di tutela della fauna selvatica avviato da tempo in Slovenia. «Una volta ricevuta la segnalazione, sono immediatamente intervenuti i cacciatori con i cani per inseguire l’animale. Seguendo le sue tracce, però, i cacciatori si sono ritrovati sul confine italiano». A quel putto tutto è risultato più chiaro: l’orso investito arrivava dall’Italia.
«Qualche giorno fa è stato investito un orso con il collare», questo il tono della telefonata ricevuta a fine settembre dagli studiosi dell’ateneo friulano preoccupati per la sorte di Elisio. Filacorda e i suoi collaboratori hanno iniziato a cercare i riscontri e «incrociando i dati della telemetria e quelli del macchinista tutto coincide: l’orso è stato investito dal treno e la botta l’ha fatto tornare indietro. In tre giorni è rientrato in Italia. Continuando a seguirlo, abbiamo intuito che ripercorreva lo stesso tragitto dell’andata».
Elisio continuava a correre e il 4 ottobre era di nuovo nel parco delle Prealpi Giulie. Qui è stato ripreso dalle fotocamere installate dai ricercatori. «L’orso è passato a Venzone e a Portis, è salito sulla cima del monte Brancot per poi scendere nello stesso punto da dove il 26 agosto aveva attraversato a nuoto il lago di Cavazzo». È entrato in acqua e a nuoto ha raggiunto l’altra sponda. «I punti del Gps non lasciano dubbi: Elisio ha riattraversato il lago di Cavazzo a nuoto. Siamo sicuri al 100 per cento». Filacorda lo ripete per sfatare i dubbi che continuano a far dire a molti che questa storia è incredibile. Dopo la nuotata, Elisio è tornato a Verzegnis e nella valle del Tagliamento. Oggi passeggia tra Forni di Sopra e Sauris.
Ma c’è un altro capitolo di questa storia che ha lasciato senza parole i ricercatori dell’università di Udine. «Il 3 ottobre, intorno alle 2, Elisio è ripassato nel parco naturale delle Prealpi Giulie. Il giorno dopo alla stessa ora e nello stesso punto si è presentato un orso uguale a lui ma senza collare: per un attimo abbiamo temuto che Elisio avesse perso il collare. In realtà era un esemplare uguale, un suo sosia». Altri orsi, oltre a Elisio e a Francesco, l’altro orso della Carnia dotato di collare, popolano i boschi del Friuli. Lo conferma anche l’attacco subito da un’azienda agricola tra Enemonzo e Feltrone, frazione di Socchieve. I dati della telemetria escludono la presenza in quel luogo, nella data in cui è l’orso è entrato in azione, di Elisio e Francesco.
In Slovenia, invece, stanno aumentando gli investimenti degli animali lungo i binari, la statistica parla di 15, 20 incidenti all’anno. «In passato accadeva perché gli orsi andavano lungo la ferrovia a mangiare il mais che perdevano i carri merci sigillati male. Oggi – spiega sempre Filacorda – i carri sono sigillati meglio, ma i caprioli e i cervi continuano ad andare a mangiare l’erba lungo i binari, molti vengono investiti e muoiono. Gli orsi vanno lì per mangiare gli animali morti».
Tutto questo succede mentre l’orso Francesco, diventato una presenza stanziale in Carnia, sta cercando in quota una tana per il letargo dove poter trascorre l’inverno.
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