Travaglio-Ferrari, un binomio per riflettere

LICEO SCIENTIFICO MARINELLI. C’è chi ritiene ci sia stata una “presunta” trattativa avviata dallo Stato con la Mafia all'origine degli avvenimenti degli anni ottanta - novanta: di quest’avviso non è Marco Travaglio che nel suo spettacolo “È stato la mafia”, andato in scena il 6 febbraio a Trieste, ripercorre le tappe di una storia che è, a dire del giornalista, è innegabilmente avvenuta le cui ripercussioni si sentono ancora oggi. Con un metodo impeccabile e inattaccabile il giornalista e vice direttore de Il Fatto Quotidiano intraprende un excursus storico-politico che parte del 1992, poco dopo la Strage di Capaci in cui perse la vita Giovanni Falcone, anno in cui alcuni ufficiali del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) dei Carabinieri avrebbero incontrato dei mediatori di Cosa Nostra per porre fine all’ondata di attentati che aveva messo in ginocchio la Sicilia e l’Italia. In cambio i vertici mafiosi avrebbero richiesto un alleggerimento delle misure detentive previste dall’articolo 41bis e, in particolare, del Regime di carcere duro per i boss di Cosa Nostra. Marco Travaglio, attraverso sentenze giudiziarie, rapporti e deposizioni, analizza tutti gli eventi e i personaggi coinvolti in questa vicenda, fino ad arrivare alle intercettazioni tra Napolitano e l’ex Ministro Mancino: una storia raccontata dal giornalista torinese attraverso dati oggettivi e chiari, spiegati nel loro significato, intrecciando trama e ordito per una caso complicato e ancora dibattuto.
Ad affiancare Travaglio, Isabella Ferrari: con grande classe e disinvoltura, l’attrice ha recitato discorsi e pensieri di alcuni dei personaggi politici e intellettuali che hanno fatto la storia italiana (Gaber, Calamandrei, Pertini, Pasolini e Flaiano), inframezzando i monologhi del giornalista.
Lo spettacolo, co-organizzato da Azalea Promotion e Comune di Trieste – Assessorato allo Sport, in collaborazione con il Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, si è aperto con un prologo intitolato “Votare informati. Il Parlamento è anche tuo, aiutaci a tenerlo pulito”, un’analisi dei candidati alle prossime elezioni politiche e in particolari di quelli classificati dallo stesso Travaglio come “impresentabili e invotabili”: un’indagine nel passato e nel presente dei nostri possibili futuri rappresentanti politici, con l’intento di informare e formare sul dovere di conoscere la verità. Come a suo solito, Marco Travaglio ha affrontato un tema particolarmente impegnativo con grande serietà e preparazione, senza però rinunciare a frecciatine politiche e considerazioni grottesche.
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