Trapianto di rene crossover all’ospedale di Udine per due coppie
Al reparto di Nefrologia. Due coppie, molto simili sia per donatore che per ricevente, impossibilitate ad ottenere l’organo dal proprio partner, hanno beneficiato di un doppio trapianto in contemporanea incrociando donatori e riceventi

Arriva dalla Nefrologia di Udine e dall’equipe trapiantologica una straordinaria storia di successo: due coppie, molto simili sia per donatore che per ricevente, impossibilitate ad ottenere l’organo dal proprio partner, hanno beneficiato di un doppio trapianto in contemporanea incrociando donatori e riceventi in uno scambio favorevole a entrambi.
La storia
La prima coppia: paziente femmina, di 55 anni, in dialisi da 2 anni, non può ricevere l’organo dal proprio partner a causa di un trapianto considerato ad alto rischio di rigetto a causa della presenza di anticorpi diretti verso gli antigeni del trapianto (HLA) del potenziale donatore.
La seconda coppia: paziente femmina, di 55 anni, presenta insufficienza renale cronica che indicherebbe ormai l’inizio della dialisi; anche in questo caso il trapianto dal proprio partner è controindicato a causa di un incompatibile gruppo sanguigno (donatore di gruppo A e ricevente di gruppo 0) che condizionerebbe un alto rischio di rigetto iperacuto.
Entrambe le coppie accettano comunque di entrare in lista per un eventuale trapianto da donatore deceduto o un eventuale cross-over a livello nazionale.
Il match ideale
Effettuate le analisi del caso, per quanto riguarda il gruppo sanguigno AB0 il donatore della coppia 1 era compatibile con la ricevente della coppia 2 (entrambi gruppo 0).
Il donatore della coppia 2 non presentava problemi di compatibilità AB0 con la ricevente della coppia 1 (entrambi gruppo A).
È stato quindi eseguito un cross-match incrociando le coppie per escludere eventuali anticorpi preformati anti HLA donatore specifici e i cross-match eseguiti sono risultati negativi e quindi non vi era nessuna controindicazione immunologica al trapianto.
L’intervento
Il trapianto effettuato ha coinvolto due sale operatorie e due equipe in simultanea: è stato prelevato il rene sinistro da entrambi i pazienti donatori con metodica videolaparoscopica e quindi “miniinvasiva” e successivamente è stato effettuato il trapianto ai due pazienti riceventi, sempre contemporaneamente.
Tutti i pazienti coinvolti hanno avuto un decorso clinico senza complicanze e ottimale: i pazienti che hanno ricevuto il rene sono stati dimessi in 10^ giornata mentre i donatori sono stati dimessi addirittura in 4^ giornata.
E tutti con una funzione renale estremamente buona, oltre che molto soddisfatti.
I vantaggi
Il dottor Boscutti, direttore della Nefrologia e Dialisi di Asufc: “Parliamo di una bella storia che ha permesso in primis a due pazienti di ricevere in tempi estremamente rapidi un trapianto di organo: se andiamo nello specifico, i vantaggi di questo doppio intervento sono molteplici, ma va sottolineato soprattutto che i trapianti sono stati eseguiti da donatore vivente, che fornisce in assoluto l’organo di qualità migliore, condizionando una buona funzionalità renale nell’immediato ed una maggiore durata nel tempo.
Inoltre, è stato ridotto il tempo di attesa in lista per la paziente immunizzata (che avrebbe dovuto aspettare a lungo un rene compatibile) ed è stato evitato l’ingresso in dialisi di una delle pazienti riceventi, aspetto fondamentale anche dal punto di vista sociale, ma che contribuisce anche in questo caso ad una migliore prognosi a breve e a lungo tempo del trapianto”.
Il dr. Turello, direttore sanitario di Asufc: “Come evidenziato dai dati della conferenza stampa, il Centro Regionale Trapianti cresce di anno in anno con numeri davvero importanti.
È un centro all’avanguardia formato da professionisti con competenze riconosciute e questo ci permette di introdurre anche esperienze innovative come questa del trapianto di rene crossover o quelle in ambito cardiochirurgico, come il primo trapianto a cuore battente a livello europeo o la donazione domino delle valvole cardiache dal cuore del ricevente.
Questa storia di successo del doppio trapianto testimonia l’elevato livello professionale e tecnico delle equipe che operano nelle nostre strutture”
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto