Tragedie in miniera Giais commemora i morti di Arsia e di Marcinelle

Cerimonia in cimitero, dove giungerà la campana votiva benedetta da papa Francesco: il sindaco ha invitato scuole e associazioni

AVIANO. Lunedì, alle 11.30, nel cimitero di Giais si ricorderanno le tragedie minerarie di Arsia, oggi cittadina della Croazia, e Marcinelle in Belgio.

A Giais, presenti il sindaco Ilario De Marco e autorità civili e militari, giungerà la campana votiva, benedetta da Papa Francesco, che in questi giorni viene portata in tutti i comuni d’origine delle vittime delle due tragedie minerarie. Alla cerimonia saràpresente il parroco don Gabriele Meazza. Il primo cittadino avianese ha invitato rappresentanze dell’istituto comprensivo scolastico, delle associazioni avianesi e i consiglieri comunali.

Il 28 febbraio del 1940 fra i 185 morti di Arsia ci furono anche i minatori Lino Boschian Pest, Emilio Del Cont Bernard e Riccardo Polo Friz, tutti emigrati da Giais per lavorare nella miniera istriana. A Marcinelle l’8 agosto del 1956 si contarono 262 vittime.

La produzione di carbone – lignite – nel bacino minerario di Arsia aumentò in modo esponenziale dopo le sanzioni ai danni dell’Italia, 18 novembre 1935, per l’aggressione all’Etiopia e la conseguente svolta economica autarchica decisa da Mussolini. Le miniere dell’Arsia, divenute strategiche, vennero sottoposte a uno sfruttamento intensivo, tanto che la produzione raggiunse, in breve tempo, il milione di tonnellate di carbone all’anno, con 7 mila addetti.

Nella valle del torrente Carpano venne edificata la città mineraria di Arsia (oggi Raša) alla cui “fondazione” fu presente Mussolini, che pose la prima pietra per la Casa del fascio e scese in miniera, cimentandosi nel lavoro del minatore. A fare le spese di una produzione febbrile fu la sicurezza dei lavoratori. Prima del disastro minerario del 1940, ci furono altri incidenti collettivi nei pozzi minerari di Arsia, nel 1937 e 1939, che causarono la morte di 13 e 7 operai. —

S.C.

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