Tragedia del Natisone, sono quattro le persone indagate per la morte dei ragazzi

La Procura di Udine ha inviato gli avvisi a comparire per un operatore della Sala operativa regionale emergenza sanitaria (Sores) e tre vigili del fuoco

Alessandro Cesare
Due delle ultime immagini dei tre giovani prima di essere inghiottiti dal Natisone
Due delle ultime immagini dei tre giovani prima di essere inghiottiti dal Natisone

Sono quattro le persone indagate per la morte di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar, inghiottiti dal fiume Natisone lo scorso 31 maggio. La Procura di Udine ha inviato gli avvisi a comparire a quattro persone: un operatore della Sala operativa regionale emergenza sanitaria (Sores) e tre vigili del fuoco.

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Per quanto riguarda questi ultimi non si tratta del personale giunto a Premariacco il 31 maggio ma di quelli in servizio nella sala operativa.

Il fascicolo consegnato al procuratore capo Massimo Lia e al sostituto procuratore Letizia Puppa riguarda il reato di omicidio colposo, con un focus specifico da parte degli investigatori sulla modalità di gestione dei soccorsi. Il primo interrogatorio in Procura è stato fissato per il 4 dicembre. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Maurizio Miculan, Stefano Buonocore e Alfonso Mangoni.


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Tra le principali informazioni utilizzate dalla procura per giungere all’individuazione degli indagati ci sono i tabulati delle telefonate effettuate da Patrizia mentre l’acqua del Natisone stava salendo e le tempistiche di attivazione dei soccorsi sulla base dei protocolli validi caso di emergenza. 

A intervenire Maurizio Miculan, avvocato dell’operatore della Sores: «Per rispetto nei confronti delle persone coinvolte in questa tragica vicenda in questo momento non commento le contestazioni mosse al mio assistito. Ho già comunicato al Pubblico Ministero che non presenzieremo all’interrogatorio e che svolgeremo ogni opportuna difesa nel momento in cui avremo accesso al fascicolo processuale avendo contezza degli atti di indagine»

«Abbiamo appena ricevuto l’invito a rendere l’interrogatorio, al quale non presenzieremo in attesa di poter conoscere il contenuto del fascicolo: solo allora ci sarà possibile comprendere le ragioni dell’addebito ed elaborare una strategia», ha detto invece Stefano Buonocore, avvocato di due dei vigil del fuoco indagato per la morte dei tre ragazzi. 

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