Tra pubblici e privati sono quasi un migliaio i sistemi di videosorveglianza
Oltre alle 51 telecamere hi-tech del sistema di videosorveglianza, il solo Comune di Udine ne ha installate altre 400 circa. «Sono comunali e hanno una loro specifica funzione - spiega l’assessore Gabriele Giacomini - che è quella di proteggere e preservare le proprietà pubbliche. Ad esempio - entra nel dettaglio Giacomini, il solo complesso del Castello e dei musei ne ha 65, di cui 6 esterne fisse, 4 in prossimità dell’accesso e le restanti all’interno del museo. A Palazzo Morpurgo ce ne sono 13, a Palazzo Giacomello 36, a Casa Cavazzini 2. Poi ci sono i cimiteri, quello monumentale di San Vito nel ha 12, altre apparecchiature sono state installate a Paderno, a Cusssignacco, al cimitero dei Rizzi. Complessivamente - fa il conto Giacomini - ce ne sono circa 400». Le caratteristiche di queste apparecchiature sono diverse dalle telecamere adibite a videosorveglianza. «Sono a circuito chiuso, registrano quel che vedono e solo nel momento in cui fosse necessario ai fini di indagine giudiziaria, il video può essere scaricato e visionato. Si tratta - ancora l’assessore - di apparecchiature di supporto al sistema di sorveglianza vero e proprio».
Ma il numero, di per sè già consistente, di 450 telecamere (una più una meno...) in città, non è definitivo. All’appello mancano, infatti, tutti i vigili occhi dei “privati”, commercianti, istituti di credito, imprese, persino condomini. «A luglio - ricorda l’assessore - abbiamo fatto partire il progetto “Smart security” che ha l’0obiettivo di censire quante e, soprattutto, dove sono state installate le telecamere dei privati. A oggi ne sono state contate circa 400, ma contiamo di arrivare, a fine anno, al censimento completo. A quel punto - conclude l’assessore - condivideremo questa “mappatura” con le forze dell’ordine che, in caso di necessità, sapranno dove reperire le immagini».
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