Torviscosa ricorda il suo fondatore Marinotti

TORVISCOSA. Nel 50º anniversario della morte, avvenuta il 20 novembre 1966, Torviscosa ricorda il proprio fondatore Franco Marinotti, l’intraprendente capitano d’industria che alla fine degli anni Trenta, come amministratore delegato della Snia Viscosa, scelse la bassa pianura friulana per coltivare e lavorare la canna gentile da cui estrarre la cellulosa autarchica. Accanto allo stabilimento industriale, sorse così anche la città-fabbrica di “fondazione”, caratterizzata dagli stili architettonici cari al regime fascista e con una piazza ispirata a quelle metafisiche di De Chirico.
Per domenica, a Torviscosa è in programma una visita guidata alla “città di Marinotti”: a fare da ciceroni gli stessi amministratori comunali da anni impegnati nella valorizzazione del patrimonio storico, urbanistico e di archeologia industriale del luogo e nella ricerca di nuova documentazione.
Il Comune di Torviscosa, nell’occasione, renderà noti importanti documenti su Marinotti ritrovati di recente negli archivi italiani, statunitense e inglese. Ricco di documentazione è il Nara, l’archivio nazionale degli Stati Uniti, che conserva i documenti dell’Office of Strategic Service (oggi Cia).
Il fondo contiene una vasta documentazione sulla Snia, su Marinotti e Torviscosa nel cui stabilimento si produceva cellulosa utilizzabile anche a fini bellici. Importanti i documenti che riguardano l’attività in Svizzera, dove si era rifugiato nel 1944, e le circostanze del suo rientro in Italia alla fine della guerra dove pesava allora l’accusa di aver aderito al fascismo e anche i sospetti dei servizi segreti americani di traffici con i tedeschi.
In qualità di presidente, Marinotti aveva contatti e legami con grandi personalità del mondo dell’industria, ma anche della politica internazionale. Nota la sua visita a Francisco Franco, a Madrid del 1942, per caldeggiare una possibile soluzione di pace tra gli Alleati e l’Asse.
O della visita a Torviscosa dell'ambasciatore inglese in Italia. La documentazione dell'Archivio di Stato di Roma, infine, rivela la costante attenzione della polizia politica fascista sul personaggio, sulle sue attività industriali e sul suo ruolo pubblico.
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