Tornare in aula? «Possibile, ma servono 250 mezzi e ingressi scaglionati mattina e pomeriggio»

UDINE. Nodo trasporti: l’ultimo incontro pubblico organizzato dal movimento Priorità alla scuola Udine verteva attorno a quello che è percepito come l’ostacolo principale rispetto alla ripartenza in presenza delle superiori.
Le scuole – dicono gli esperti – sono un luogo sicuro. Le dita dell’opinione pubblica sono dunque puntate contro il sovraffollamento delle corriere, ma l’assessore regionale alle infrastrutture, Graziano Pizzimenti non ci sta: «Garantivamo la capienza all’80%, le corriere sembravano piene ma quello era il tetto previsto dal governo. Le scuole ora devono cambiare mentalità, organizzando turni pomeridiani oppure pensando a due ingressi separati, alle 8 e alle 10, così da permettere una ribattuta alle corriere.
I trasporti da soli non riescono a garantire la capienza al 50% dei mezzi se tutti rientrano a scuola alle 8, neppure reclutando pullman turistici. Abbiamo calcolato che ci servirebbero altre 240/255 corriere per l’extraurbano. Forse non ce ne sono abbastanza in regione, lo scopriremo in una riunione lunedì. Possiamo ottenere un aiuto da loro per l’extraurbano, ma sull’urbano no: questi mezzi non possono circolare in città».
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La consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) replica: «È incredibile che a fine novembre ancora non si sappia se abbiamo abbastanza mezzi e autisti per potenziare i trasporti. L’estate è passata in vano. Siamo una regione piccola, avremmo potuto escogitare un piano flessibile: il Tpl ce lo paghiamo noi, non dovevamo aspettare fondi da Roma per intervenire. Mentre la provincia autonoma di Trento ha potenziato il Tpl con 113 bus e pullman turistici, il Fvg ne ha messi in campo 15. Ora lo Stato ci dà enormi risorse, facciamoci un vestito su misura per la nostra regione. A inizio anno scolastico, il trasporto pubblico poi non ha risposto alle esigenze delle scuole: lo Stringher aveva organizzato turni pomeridiani per alcune classi e ha dovuto toglierli perché i ragazzi non avevano le corriere. Ci era stato detto che c’erano tavoli fissi di programmazione coi dirigenti, ora sembra che non ci sia stato un dialogo tra trasporti e scuole».
Sulla stessa linea anche il consigliere regionale Cristian Sergo (M5S): «Bisogna pensare al problema in maniera organica e flessibile. L’assessore dice che il problema più difficile è posto dal trasporto urbano, perché non può essere integrato dai bus turistici. Gli Ncc, che in questo periodo non riescono a lavorare, potrebbero benissimo dare una mano. Ripensando ai percorsi di alcune corse urbane si potrebbero usare anche le corriere in città. Vanno poi anche gestiti i problemi che si verificano alle fermate, dove i ragazzi spesso non riescono a tenere il distanziamento».
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