Thermokey liquida Friulia e fattura 33,4 milioni senza cassa integrazione

La Thermokey, azienda di Rivarotta specializzata nella produzione di scambiatori di calore per la refrigerazione e il condizionamento, tramite Investo Uno, la società finanziaria che ne controlla il 70%, acquista le azioni dalla finanziaria regionale Friulia e va a detenere il 100%.
Dall’entrata di Friulia nel 2016 il fatturato è cresciuto da 23,7 milioni a 33,4 milioni del 2020 (31,413 milioni nel 2019). L’azienda si è rafforzata ampliando il mercato – esporta in oltre 50 Paesi con un fatturato estero del 73% – e il portafoglio prodotti – crescendo sul raffreddamento di datacenter, sulla refrigerazione industriale e su soluzioni ad hoc per i produttori di Chiller. «Supportare il rilancio di Thermokey si è rivelato vincente – afferma la presidente di Friulia Federica Seganti –. Un percorso di successo: in soli cinque anni l’azienda ha accresciuto il fatturato di 10 milioni di euro. Siamo soddisfatti di essere stati al fianco di coraggiosi imprenditori e allo sviluppo di questo progetto».
Nel 2013 Thermokey viene rilevata dalla finanziaria Investo Uno, di cui oltre all’imprenditore e amministratore delegato Giorgio Visentini fanno parte il presidente Giuseppe Patriarca, il consigliere Alberto Craici e il consigliere e direttore generale Giuseppe Visentini. «Nel 2013 abbiamo salvato un’azienda in grande difficoltà – spiega Giorgio Visentini –. Una volta entrati abbiamo trovato una situazione ancora peggiore: la fiducia delle banche e dei fornitori si era esaurita, le commesse erano ferme, il rischio di chiusura alle porte. Eppure l’azienda mostrava potenzialità significative sia in termine di risorse umane sia in termine di prodotto. Grazie all’immissione di oltre 8 milioni di euro nel capitale e un piano di sviluppo, abbiamo saputo riportare in pista una importante realtà patrimonio del nostro territorio».
«Il 2020, con la pandemia ancora in corso, è stato un anno complesso – commenta il direttore generale Giuseppe Visentini – abbiamo saputo gestire in sicurezza le operazioni e le commesse mantenendo alto il livello di servizio sul mercato. Nonostante le incertezze abbiamo deciso di continuare a investire nello sviluppo dell’azienda: nuove piattaforme prodotto, nuovi brevetti, nuovi impianti e spazi produttivi, miglioramento dei processi informativi. Non abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione. Nel 2020 abbiamo investito 5,8 milioni: per il 2021-2023 il piano investimenti è di 3 milioni».
Infine Renata Della Ricca, segretaria Cisl Udine, Francesco Barbaro e Alin Stan della Fim Cisl: «Crediamo negli imprenditori che danno stabilità al lavoro, perché i nostri lavoratori sono una risorsa e non un peso».
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