Terza dose, domande e risposte: chi può farla, quando si può prenotare e quale vaccino viene somministrato

UDINE. “Verosimilmente la terza dose sarà necessaria per tutti”. L’efficacia dei vaccini contro il Covid resta alta nel tempo per proteggere da una malattia grave, ma la difesa dal contagio cala e con l’arrivo dell’inverno c’è il rischio di una nuova risalita dei casi: per questo motivo, spiega il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, “entro l’anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario. Poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose“.

Ma come funziona la terza dose del vaccino? Ecco tutte le risposte alle domande più frequenti

1. Chi deve sottoporsi al richiamo?

In Friuli Venezia Giulia, dallo scorso 20 settembre, la terza dose del vaccino anti Covid viene somministrata ai pazienti immunodepressi per stimolare la risposta immunitaria verso il virus Sars-CoV2. Dal 22 ottobre, invece, possono prenotare il vaccino anche i cittadini nati fino al 1961 (over 60), persone con più di 18 anni affette da patologie preesistenti, operatori e ospiti delle case di riposo, tutto il personale dei sistema sanitario regionale impegnato nelle attività pubbliche e private, quindi anche medici, infermieri e farmacisti. Il richiamo del vaccino è prioritario per chi lavora negli ospedali, al Burlo Garofolo e al Cro di Aviano, per gli operatori del servizio di continuità assistenziale e delle Unità speciali di continuità assistenziali (Usca), gli operatori dei servizi di ambulanza, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli odontoiatri. Lo stesso vale per le assistenti domiciliari e gli operatori dei centri vaccinali. 

2. Chi sono i pazienti fragili e quelli più a rischio?

La terza dose di vaccino anti Covid viene consigliata ai pazienti in condizione di immunocompromissione. Si tratta di persone già sottoposte a trapianto di organo solido e in terapia immunosoppressiva, a trapianto di cellule staminali ematopoietiche nei due anni precedenti o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica. La terza dose del vaccino anti Covid viene consigliata anche ai pazienti in attesa di trapianto d’organo, a chi si sottopone a terapie a base di cellule T esprimenti un recettore chimerico antigenico e a chi soffre di patologie oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure. Nell’elenco delle patologie che richiedono maggior copertura sul fronte Covid ci sono anche le immunodeficienze primitive, come la sindrome DiGeorge, di Wiskott-Aldrich e l’immunodeficienza comune.

3. Chi può accedere alla terza dose?

Gli ultra sessantenni possono già prenotare la terza dose di vaccino anti Covid-19. A prescindere se soffrono di patologie pregresse per le quali il vaccino è fortemente consigliato, le persone nate nel 1961 e negli anni precedenti, dallo scorso 22 ottobre possono ricevere la terza dose. L’unico requisito richiesto è che il ciclo vaccinale (doppia dose) si sia concluso da almeno sei mesi. Agli ultrasessantenni la terza dose di vaccino viene raccomandata in ragione dell’età. Gli ultra sessantenni, come i pazienti fragili e gli operatori sanitari, possono prenotare la terza dose agli sportelli del Centro unico di prenotazione (Cup) delle tre aziende sanitarie, nelle farmacie abilitate o contattando il Call center regionale allo 0434223522, attivo da lunedì a venerdì dalle 7 alle 19, sabato dalle 8 alle 14, oppure attraverso la Web App. Al momento in Friuli Venezia Giulia sono stata somministrate circa 15 mila terze dosi.

4. Verranno somministrate nelle case di riposo?
Le case di riposo restano i luoghi tra i più a rischio contagio da Sars-CoV2. Lo conferma il fatto che, nelle ultime settimane, tra gli anziani ospiti delle case di riposo i casi di infezione non sono mancati. Le Aziende sanitarie stanno organizzando giornate di somministrazione della terza dose di vaccino all’interno delle strutture. L’obiettivo resta quello di mantenere alta l’immunizzazione delle persone più a rischio contagio. Nelle case di riposo possono ricevere la terza dose di vaccino gli ospiti e gli operatori anche se medici, infermieri e operatori sanitari possono fissare l’appuntamento pure nei centri vaccinali. In questo caso, però, viene richiesta la compilazione dell’autocertificazione disponibile online, sul sito della regione. La prenotazione segue i canali consueti a eccezione della WebApp. L’autocertificazione dovrà essere esibita al momento della somministrazione del vaccino.

5. Quanto dura l’efficacia della dose?

Quanto dura la protezione provocata dalle prime dosi di vaccino anti Covid? In questo momento non c’è una risposta, dipende da caso a caso, da quanti anticorpi ognuno di noi ha sviluppato dopo il vaccino. Gli scienziati ritengono che il calo di efficacia si registra tra quattro e sei mesi dalla somministrazione della seconda dose. Una cosa è certa: a parità di dosi, l’anziano sviluppa una copertura inferiore rispetto a quella sviluppata da una persona più giovane. La prima variabile che incide sul mantenimento della protezione è proprio l’età. Molto dipende anche dall’efficacia del trattamento che varia da vaccino a vaccino. Al momento gli scienziati stanno ancora cercando di capire se sarà necessario consigliare il richiamo (terza dose) a tutti coloro che hanno già ricevuto le prime due. La discussione è in corso, nessuno se la sente di escluderlo.

6. Quali sono gli effetti collaterali?
In Italia e in Friuli Venezia Giulia ci sono dosi di vaccino a sufficienza per garantire la terza dose a tutti coloro che si sono già immunizzati? Al momento non si registrano problemi di fornitura di vaccino anti Covid. Quindi anche se la terza dose sarà consigliata all’intera platea vaccinabile a partire dagli over 12, le dosi dovrebbero risultare disponibili. Il condizionale è d’obbligo proprio perché non mancheranno altre consegne. Sulla base degli studi scientifici effettuati in Italia e all’estero, gli effetti collaterali del vaccino anti Covid sono sempre gli stessi. Conseguentemente il suggerimento non cambia: il vaccino è l’unica arma che abbiamo contro il coronavirus e quindi va fatto per evitare altri decessi e altri lockdown. Ormai è ampiamente dimostrato che l’infezione da coronavirus si può mantenere sotto controllo solo con il vaccino e il green pass.

7. Come incide sul green pass?

Alla scadenza del Green pass, necessario anche per andare a lavorare, sarà necessario fare la terza dose per poterlo rinnovare? In questo momento manca la risposta proprio perché non è ancora chiaro se a fine dicembre cesserà o meno lo stato di emergenza a cui è legato l’obbligo di Green pass. Ora tutti i certificati versi scadono il 31 dicembre dell’anno in corso. L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha autorizzato per i richiami (booster) solo il vaccino prodotto da Pfizer-BioNtech. Le terze dosi aggiuntive, a breve, potranno essere somministrate anche con l’altro vaccino a mRna autorizzato in Italia, ovvero Spikevax di Moderna. 

8. Quale vaccino verrà somministrato?

Questa volta non ci sono dubbi sul tipo di vaccino da somministrare: la terza dose di vaccino prevede l’inoculazione del farmaco prodotto da Pfizer-Biontech. «Indipendentemente dal vaccino somministrato nel ciclo primario (Comirnaty Pfizer, Spikevax Moderna, AstraZeneca, Vaxzevria o Janssen J&J) sarà utilizzato solo il vaccino Comirnaty (Pfizer)». Lo scrive la Regione nella sezione del suo sito riservata al coronavirus. I pazienti non immunodepressi che hanno ricevuto J&J possono essere richiamati prima della scadenza dei sei mesi dall’unica somministrazione e, pure loro, riceveranno Pfizer.

9. Quando è previsto il richiamo?

La terza dose del vaccino anti Covid può essere considerato un richiamo simile a quello previsto per altri vaccini? La distinzione dose addizionale e richiamo è netta. La dose addizionale di vaccino completa un ciclo vaccinale negli immunodepressi e può essere somministrata anche dopo 28 giorni dalla seconda somministrazione, il richiamo invece va somministrato a distanza da almeno sei mesi dal ricevimento della seconda dose. Tenuto conto che per gli over sessanta la terza dose è prevista a sei mesi di distanza dalla seconda dose, possiamo tranquillamente parlare di richiamo della vaccinazione anti Covid.

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