Terremoto nel Myanmar e in Thailandia, stabilimenti Danieli non interessati: «Pronti ad aiutare la popolazione»

Il presidente ad interim del Gruppo friulano, Alessandro Brussi. «In Thailandia siamo presenti con fabbriche ed edifici. Stiamo facendo valutazioni, abbiamo quasi 2.500 dipendenti nella zona di Rayong, nell'area di Pattaya. Non ci risultano particolari problemi»

Danieli Group non ha registrato danni ai suoi insediamenti in Thailandia
Danieli Group non ha registrato danni ai suoi insediamenti in Thailandia

Non risultano particolari problemi negli insediamenti della Danieli Group in Thailandia, dove il terremoto registrato in Myanmar (Magnitudo 7.7, con un’energia sprigionata circa 300 volte superiore al sisma di Amatrice) è stato avvertito in modo molto forte.

Lo ha riferito il presidente ad interim della Danieli Group, Alessandro Brussi. «I rapporti con il Myanmar sono fermi al 2013 quando abbiamo fatto alcune forniture. Gli impianti sono fermi a causa delle limitazioni nel Paese».

Negli stabilimenti in Myanmar «non abbiamo potuto proseguire con gli avviamenti e tre anni fa abbiamo chiuso anche il nostro ultimo ufficio».

Invece, «sembra che il problema più grave sia in Thailandia, dove siamo presenti con fabbriche ed edifici. Stiamo facendo valutazioni - ha aggiunto Brussi -. Abbiamo quasi 2.500 dipendenti nella zona di Rayong, nell'area di Pattaya. Sono officine meccaniche, tutti edifici in struttura metallica, quindi sono molto flessibili. Non ci risultano particolari problemi. So che il terremoto è stato sentito in modo molto forte a Bangkok».

Infine una mano tesa alla popolazione colpita dal sisma: «Anche noi, se possiamo dare una mano, lo faremo volentieri».

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