Tavoli e sedie fuori dai bar, a Pordenone servirà il “sì” del vicino

PORDENONE. Niente più tavolini e sedie che sconfinano davanti alla vetrina del negozio vicino. A meno che il collega commerciante non dia l’autorizzazione. E’ questa una delle novità proposte dalla bozza di regolamento sui dehor – ovvero tavoli, sedie, gazebo – riservato ai pubblici esercizi. Il documento, presentato ieri all’Ascom, è ora aperto alle osservazioni della categoria, prima che il Comune l’approvi.
La norma. Il regolamento è la conseguenza dell’accordo Stato-Regione firmato a dicembre 2014. «Non ci sono volontà vessatorie – ha chiarito l’assessore Martina Toffolo –. Dobbiamo approvare il documento per evitare che ogni domanda passi attraverso il visto, con i temi che ne conseguono, alla Soprintendenza».

Le zone. In base alle nuove norme le regole per i due corsi storici della città, a differenza di quanto avviene oggi, saranno le stesse. Partendo da piazzetta San Marco fino al tratto pedonale di corso Garibaldi, saranno ammessi solo tavolini, sedie, ombrelloni e le pedane – con specifica autorizzazione della giunta – solo se motivate (è il caso del Caffè municipio) da un dislivello della pavimentazione. Nell’area compresa tra largo San Giorgio e via Brusafiera, piazza XX Settembre, via Mazzini, via Battisti, piazza della Motta, piazza Ospedale vecchio e piazzetta Pescheria, sono previsti anche pannelli, fioriere e coperture chiudibili.
Dehor. Coperture fisse, dehor coperti con chiusure laterali saranno permessi nel resto della città, ma anche in centro storico: all’incrocio tra viale Mazzini e piazzetta Cavour (dove si trova il Caffè Nuovo), nell’area tra la piazzetta e via Bertossi (dove c’è la Catina), in piazza XX settembre (dove c’è la quinta dei negozi), in via della Motta (all’altezza del prosciuttificio Martin).

Autorizzazioni. Se per sedie e tavolini bastano Tosap e autorizzazione paesaggistica del Comune, per chi sconfinerà davanti alla vetrina di un negozio «servirà l’autorizzazione del commerciante» è la proposta del Comune. Ma Ascom chiede che sia richiesto il via libera «del proprietario dell’immobile, per evitare problemi – ha spiegato Aldo Biscontin – nel caso di cambio gestione». Per le strutture fisse parola alla Soprintendenza.
Arredi. Per quanto riguarda gli arredi ci saranno regole di buon senso: legno e metallo per tavole e sedute in centro, plastica ammessa solo se per modelli di design. Lo stesso per le fioriere: bocciati, in centro storico, elementi rustici o terracotta. Per quanto riguarda le strutture fisse, poi, bocciati i tendoni di plastica. Gli abusi andranno sanati quando il regolamento entrerà in vigore. Le modifiche strutturali a partire dal 2018.
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