Tavagnacco, la sua siepe “oscura” il cartello: maxi-multa

I vigili sanzionano un residente di via Cadore-via Dolomiti. Potrebbe pagare 674 euro. Insorge il Movimento difesa dei cittadini

TAVAGNACCO. Si è beccato una supermulta (da 168 a 674 euro) perché il suo verde poco curato ha “oscurato”, secondo i vigili di Feletto, un cartello stradale. È l’insolita disavventura capitata a un residente di via Cadore-angolo via Dolomiti, che ha ricevuto un avviso di atto giudiziario amministrativo da parte della Polizia locale di Tavagnacco.

Nel verbale si ricorda che i proprietari confinanti la strada hanno l’obbligo di mantenere le siepi in modo da non restringere o danneggiare la carreggiata e di tagliare i rami delle piante «che si protendono oltre il confine stradale e che nascondono la segnaletica o ne compromettono la leggibilità dalla distanza e dalla angolazione necessarie».

Peccato che quel cartello, negli anni passati, sia stato spostato dal Comune a ridosso del muro di recinzione di proprietà del cittadino, poiché in precedenza quello posizionato sul margine della carreggiata era spesso piegato o ammaccato dal passaggio di veicoli impossibilitati a svoltare senza urtare il cartello.

Un segnale “sfortunato”, dunque, che ora pare addirittura “invisibile” perché ricoperto da «siepe di gelsomino che fuoriesce dal muro di recinzione» e impedirebbe quindi la piena visibilità del cartello “dare precedenza”. Il cittadino ha contattato la Polizia locale recandosi dal comandante Mauro Floreancig per chiedere spiegazioni in presenza del consigliere comunale Federico Fabris.

Poi si è rivolto al Movimento difesa del cittadino (Mdc) perché trova paradossale che si guardi alla pagliuzza quando il vero problema in quella via è ben altro, ossia il pessimo stato di manutenzione in cui versano le aree, di proprietà del Comune, a ridosso degli ingressi di alcune case.

«I pedoni privi i marciapiede rischiano rovinose cadute – rileva il Mdc –. Dall’ampliamento della struttura Azzurra dance" in Fanny center, poi, l’affluenza dei frequentatori abituali è raddoppiata in termini di auto parcheggiate a ridosso di via Cadore-angolo via Dolomiti, con aumentato disagio per i residenti.

Il Comune dovrebbe apporre una segnaletica di divieto di sosta invece di pensare a fare cassa attraverso la linea repressiva della Polizia locale, per risanare i bilanci comunali con tasse ombra a ridosso delle scadenze Tasi e Imu. Le azioni repressive vanno fatte solo in presenza di reiterazione di inadempienza o violazione».

Secondo il movimento, i dirigenti comunali erano stati messi a conoscenza della situazione con più comunicazioni, corredate di ampia documentazione fotografica.

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