Tatuaggi gratis per la ricostruzione del seno

L’Aas 5 è l’unica in Italia a offrire il servizio. In aumento i tumori, soprattutto fra le giovani
Di Donatella Schettini

Pordenone è all’avanguardia per gli interventi di dermopigmentazione per le donne operate al seno a causa di un cancro. L’Aas 5 è l’unica in Italia a offrire la possibilità di tatuaggi per la ricostruzione del seno gratuitamente. È cresciuto negli ultimi anni il numero delle donne colpite da tumore al seno e la prevenzione è fondamentale.

Tatuaggi. L’operazione di ricostruzione del seno prevede anche la dermopigmentazione, tatuaggio, che ricostruisca capezzolo e areola. Spesso le donne si rivolgono a strutture private, con un costo che si aggira su qualche centinaio di euro, con risultati spesso non ottimali. A Pordenone da ottobre presta servizio volontariamente Rita Molinaro, tatuatrice di Treviso, che non riceve alcun compenso per il lavoro che fa. E’ una volontaria ormai da 10 anni per la Lilt di Treviso che lavora anche a Pordenone una volta al mese, con tre prestazioni per volta. «Per le donne – ha detto Elvia Micheli, referente per la senologia dell’ospedale di Pordenone che opera in equipe con Alessandro Favero, chirurgo, e Anna Bassini radiologa senologa – significa molto una ricostruzione perfetta del seno». Molinaro ha detto che «il progetto è seguito dall’Istituto superiore della sanità».

Tumori. Le donne operate per tumore al seno all’ospedale di Pordenone nel 2016 sono state 151: si tratta di prima diagnosi ovvero di donne che, attraverso l’autopalpazione o la mammografia, hanno scoperto di avere un tumore. Complessivamente gli interventi sono stati 220 tra ricostruzioni, recidive e tutto ciò che può essere connesso a un primo intervento di asportazione di un tumore. «Il trend è in crescita – ha detto Micheli – soprattutto tra le donne giovani». Un incremento dovuto anche al fatto che donne, grazie alle campagne di prevenzione e alla maggiore sensibilizzazione al problema, si curano di più e si adesso dal senologo si arriva non appena c’è qualcosa che non va o la mammografia individua un nodulo, cosa che non accadeva fino a qualche anno fa quando il tumore veniva scoperto in fase ormai avanzata.

Prevenzione. È fondamentale. La Regione offre lo screening gratuito alle donne sopra i 50 anni, ma lo stesso «è consigliata sopra i 40 – ha evideniato Micheli – perché prima il tumore alla mammella è raro. Prima è utile l’autopalpazione». Proprio per questo da alcuni anni l’unità dell’ospedale di Pordenone è impegnata anche nel progetto “Martina” che insegna ai ragazzi dai 16 ai 18 anni a prevenire alcuni tumori, tra cui quello al seno, con l’autopalpazione.

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