Tasse della Provincia di Pordenone, a Trieste 9 milioni

I cittadini continueranno a pagare l’addizionale sui rifiuti e l’imposta di trascrizione: a incamerarle sarà la Regione
Bumbaca Gorizia 02.02.2017 Parcheggi ospedale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 02.02.2017 Parcheggi ospedale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

I risparmi per i cittadini, se ce ne saranno dall’abolizione dell’ente Provincia, non saranno diretti. Non solo perché l’ente sarà sostituito dalle Uti, unioni territoriali intercomunali, ma anche e soprattutto perché i tributi che venivano versati all’ente intermedio si continueranno a pagare. E quei soldi saranno incamerati dalla Regione che dovrà ripartirli equamente nel territorio. Le entrate tributarie nell’ultimo bilancio di previsione (2016) ammontavano a circa 10 milioni. La parte del leone, Ipt e addizionale dei rifiuti, più di 9 milioni nel complesso.

Il bilancio. Il vicecommissario liquidatore dell’ente, Annamaria Pecile, con decreto ha approvato il bilancio 2016–2019. E per l’anno in corso ha anche approvato le somme non soggette a esecuzione forzata, che ammontano a 14,8 milioni. Questo ammontare comprende il pagamento delle retribuzioni al personale dipendente ancora in servizio (513.247,80 euro), le rate dei mutui che scadono nel semestre in corso (2.572.895,92 euro), la garanzia dei servizi locali indispensabili (11.775.156,15).

Per capire come la dismissione dell’ente sia progressiva è sufficiente vedere il trend della spesa per il personale. Se oggi si attesta sul mezzo milione, solo nel 2015 la voce era di 12,9 milioni e nel 2013 superava i 15 milioni. Quella spesa, assieme alle risorse umane, è stata trasferita alla Regione. Nella sede di largo San Giorgio attualmente restano una cinqunantina di persone e caleranno ancora da qui a giugno.

Le tasse. Il bilancio non prevede invece entrate tributarie perché «i tributi principali Ipt e addizionale sulla tassa rifiuti (Tefa) saranno riscossi dalla Regione – si legge nella nota integrativa – per effetto delle disposizioni della legge di stabilità nazionale da un lato e delle disposizioni della legge finanziaria regionale dall’altro». Sono state invece previste le entrate proprie (affitti, dividendi, canoni attivi e contributi in conto interessi).

L’addizionale provinciale dei rifiuti, a rigor di logica, avrebbe dovuto sparire e invece si pagherà ancora, alla Regione. Si tratta di un tributo che nel 2015 aveva portato a incamerare 1,180 milioni di euro e una cifra attorno al milione nel 2016. Ben più sostanziosa la quota dell’imposta provinciale di trascrizione (Ipt). Le immatricolazioni sono aumentate negli ultimi anni e il trend è stato in crescita. Nel 2015 la Provincia ha incamerato 7,9 milioni e nel 2016 le entrate hanno superato gli 8 milioni di euro.

Le spese. Le spese sono state ridotte all’osso: quelle per il personale – anche quello che dovrebbe transitare alle Uti – per il funzionamento e per i mutui, fino a subentro da parte della Regione.

Il caso. Le spese in conto capitale sono state di fatto azzerate, ma fa storia a sè l’opera “efficientamento energetico del liceo scientifico Grigoletti”, un intervento da 4,8 milioni di euro di cui 3 milioni coperti con fondi regionali e 1,8 con fondi provinciali. Siccome nel 2016 la scuola ha presentato domanda di finanziamento alla Regione, che l’ha accolta, la Provincia deve mantenere a bilancio quella somma stipulando un approsito mutuo: diversamente il liceo perderebbe il finanziamento regionale. «L’effettiva attivazione del prestito – si legge però nella nota integrativa – sarà subordinata al rispetto di tutti i requisiti di legge, compresa la dimostrazione del rispetto dei vincoli di finanza pubblica».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto