Targa “prova” per eludere il fermo dell’auto

Scoperto e denunciato dai carabinieri. Controlli a tappeto sul territorio: due arresti e cinque denunce

Un commerciante d’auto originario di Treviso ma residente in Germania, di 45 anni, è stato denunciato a piede libero dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Pordenone per falsificazione e manomissione di targhe.

Le verifiche sono avvenute nell'ultimo fine settimana, quando i militari dell?Arma del comando provinciale, che hanno controllato 225 veicoli, hanno accertato a carico di C.E., 45 anni, commerciante d'auto originario della vicina provincia veneta ma residente in Germania, alcune irregolarità nell'uso della targa di prova, prodotta con caratteristiche tali da indurre in errore gli operatori di polizia e applicata su un veicolo gravato da provvedimento fiscale.
Per questo motivo l'uomo è stato denunciato a piede libero all'autorità giudiziaria con l’accusa di falsificazione e manomissione di targhe

I carabinieri della Compagnia del medesimo comando provinciale di Pordenone, poi, hanno intensificato la vigilanza alla circolazione stradale, con particolare attenzione alle condotte di guida più pericolose e alle condizioni psicofisiche dei conducenti.

Sono state cinque, soltanto negli ultimi giorni, le persone denunciate a piede libero per guida in stato di ebbrezza, con contestuale ritiro delle relative patenti. Si tratta di B.R., 30 anni, di Casarsa della Delizia, C.L., 41 anni di Portogruaro, R.L., 19 anni di Pasiano di Pordenone, M.F., 51 anni di Fiume Veneto e C.G., 57 anni di Spilimbergo.

I controlli sono stati eseguiti in orario serale e notturno, quando questi reati si verificano con maggiore frequenza, nei comuni di Casarsa della Delizia, Azzano Decimo, Fiume Veneto e Valvasone Arzene.

Arrestati, infine, su ordine di carcerazione dell’autorità giudiziaria, P.M., quarantaquattrenne di Zoppola, condannato a un anno e quattro mesi di reclusione perché riconosciuto colpevole del reato di bancarotta fraudolenta, commesso in provincia di Pordenone fino al mese di gennaio 2012, e V.R., 59 anni, di San Martino al Tagliamento, condannato a un anno di reclusione per falsificazione di monete, spendita e introduzione nello stato di monete falsificate, reato commesso in Pordenone e Modena nel 2007.

Entrambi gli arrestati sconteranno la pena in regime di detenzione domiciliare.

Un’attività a tutto campo, quella dei carabinieri, che si affianca al controllo del territorio condiviso, sul fronte della prevenzione, insieme alle altre forze dell’ordine, in un momento particolarmente difficile nella lotta al crimine, anche in un territorio, rispetto ad altri, relativamente tranquillo come il nostro.

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