Moda circolare a Udine in via Sarpi: così la maglietta usata si trasforma in 30 minuti in un nuovo capo
Due giovani sarti reinventano capi usati davanti ai clienti. In vetrina, tra volant e borchie, il riuso diventa spettacolo. Successo per il nuovo negozio “Swap” in via Sarpi

«Trasforma la tua maglietta in 30 minuti: scegli le modifiche e io le cucio in diretta». Con questo simpatico claim due giovani sarti udinesi, William Alexandru Lupu e Giuditta Amendola, nei giorni scorsi hanno invitato decine di clienti a dare nuova vita ai loro capi partecipando all’iniziativa di “Swap”, il nuovo negozio di via Sarpi dove abiti selezionati (usati e non) trovano una nuova vita.
Per un’intera giornata i due artigiani, specializzati in upcicling (riutilizzo creativo di vestiti smessi), in bella mostra in vetrina alle prese con la macchina da cucire hanno tagliato, aggiunto, decorato magliette e camicie ai quali si è affezionati ma venute a noia, apportando un dettaglio o modernizzando uno scollo, le maniche, una taschina, regalando a tutte un tocco di originalità.
Nel suo atelier di viale Venezia “Wal” Il designer upcycler Lupu customizza soprattutto magliette: le rinnova con un tocco di punk rock strappandole, attaccando frange e borchie. Amendola ha studiato all’Accademia di Belle arti a Venezia e ha frequentato la scuola di sarta. A Firenze - ma presto dovrebbe tornare stanziale a Udine - si occupa di customer service di pelletteria di alta moda. Col suo marchio “Risvei” (risvegli in friulano) reinventa capi antichi: dai pantaloni del nonno ricava, ad esempio, un elegante maxi pants per donna, dalla camicia da uomo démodé un vezzoso top corto con volant. E ancora: le tovaglie ricamate della nonna diventano top, short, fasce per capelli, colletti vintage, e così via.
«Le clienti – raccontano le titolari del negozio Elena Mazzaglia e Rachele Paulitti, ex manager della moda con esperienza decennale nell’area retail in Europa per il gruppo Max Mara – hanno portato camicie fuori moda o taglia ai sarti che, dedicando mezz’ora a testa, hanno accorciato maniche, inserito passamanerie sui polsi consumati, realizzato colli alla coreana, attaccato volant».
Iniziativa azzeccata secondo le titolari di Swap (“scambio”), che hanno scommesso su un sogno aprendo in pieno centro a Udine, lo scorso marzo, questo negozio di abiti usati «a prezzi democratici», riscuotendo un immediato successo. «Ad aprile, in un solo sabato, abbiamo registrato 300 ingressi, tanti quanti il negozio fiorentino di Max&Co, per intenderci, nella via della moda dei Calzaiuoli, dove ho lavorato per anni – afferma Elena –. Swap lo abbiamo pensato come uno spazio vivo, in movimento sia per le strutture che spostiamo sempre, dalle “relle” ai tavoli, sia culturale, invitando qui artisti emergenti per farli conoscere».
Con la socia Rachele, in questi pochi mesi ha già organizzato eventi originali come il “Prepink night”, dedicato alle donne in castello in occasione del Far East Film Festival, ospitando una dj e la drag queen orientale Gingin Mezzanotte
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