Svuotato il magazzino il Mercatone attende i nuovi proprietari

sacile
Mercatone Uno svuotato di tutta la merce rimasta dopo il crac del 2019 dell’ultima proprietà Sheldon Holding. Il negozio ha venduto tutto on line in varie aste nel 2020. «Nei magazzini a Cornadella dell’ex Mercatone non è rimasto nulla – dicono i sindacalisti confederali –. Tutta la merce è stata venduta on line e ritirata lo scorso anno, oppure trasferita».
Lo showroom è chiuso da venti mesi e l’apertura annunciata dell’emporio Risparmio Casa ha tempi lunghi. Il Mercatone è rimasto senza insegne e in una sorta di limbo commerciale, senza una scadenza certa per rialzare la serranda: a Cornadella 24 lavoratori sono in cassa integrazione straordinaria per altri nove mesi.
«Le serrande dell’ex Mercatone Uno rimangono abbassate fino a data da destinarsi, cioè fino alla decisione della nuova proprietà – conferma Daniela Duz del Filcams-Cgil –. Il passaggio di proprietà a Cornadella del Mercatone Uno a Rica Gest di Risparmio casa si è concretizzato nel 2020. Appena il contesto pandemico Covid-19 lo permetterà, si terrà un incontro con i vertici aziendali».
I lavoratori rimasti sulla strada dal fallimento dell’ultima proprietà Shernon Holding sono in attesa di un futuro occupazionale: alcuni hanno cercato alternative. «La fase di ristrutturazione sarà definita nel 2021 – ha aggiunto Duz –. La priorità è quella di difendere l’occupazione sul territorio».
I sindacati hanno siglato con la direzione aziendale e i commissari straordinari del Mercatone Uno l’accordo sulla cessione alla società Rica Gest srl di vari punti vendita in Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Fvg. Anche per i 24 lavoratori del marchio sacilese, per i quali sono state formalizzate le cessioni dei punti vendita passati alla Rica Gest (oppure alla A&V) è stato definito l’accesso alla Cigs per ristrutturazione sino al 24 novembre 2021. Senza soluzione è invece il caso dei crediti vantati dai circa 1.700 fornitori, compresi artigiani, società agricole e somministratori di lavoro temporaneo: circa 48 milioni di euro nei 55 punti vendita nazionali, compreso Sacile. Una parte del totale di circa 912 milioni di euro di “rosso”. È molto difficile prevedere se fornitori e clienti in Friuli occidentale riusciranno a ottenere i rimborsi. –
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