Svelata l’identità del mecenate che donò i quadri di Renoir e Matisse

Si tratta di Giancarlo De Martiis, fondatore dell’azienda Italricambi. Le opere costituiranno il primo nucleo del museo d’arte a palazzo de Nordis

CIVIDALE. Per quasi due anni è riuscito a restare nell’ombra, come da suo espresso desiderio. Oggi invece, a sorpresa, il misterioso imprenditore mecenate che nell’aprile 2015 donò al Comune di Cividale una collezione di venti splendidi dipinti - fra cui tele di Renoir, Matisse, Boudin, Toulouse-Lautrec, Sisley - perde l’anonimato, per effetto di una concatenazione di eventi.

Si tratta di Giancarlo De Martiis, fondatore, nel 1962, dell’azienda Italricambi, nota realtà produttiva cividalese: il velo sulla sua identità cade a ridosso dell’inaugurazione di Lexfest, la prestigiosa e ricchissima rassegna dedicata al mondo della giustizia che da venerdì a domenica prossimi animerà gli spazi di palazzo de Nordis.

E proprio l’immobile di piazza Duomo, che il Ministero dei beni e delle attività culturali ha di recente affidato in gestione all’amministrazione locale, è l’elemento che funge da trait d’union tra la manifestazione e la collezione d’arte.

Il perché è presto detto: per il pomeriggio del giorno inaugurale di Lexfest (alle 17.30, per la precisione) è stata organizzata la presentazione al pubblico, in anteprima, di quattro delle opere d’arte divenute patrimonio collettivo grazie all’atto di straordinaria generosità dell’imprenditore, ora residente all’estero (Vienna, pare).

Fra di esse ci sarà anche il pezzo più illustre della collezione, quello a firma Pierre-Auguste Renoir, un nudo femminile disteso. La decisione di offrire alla vista di cividalesi e ospiti, solo per le tre giornate di Lexfest, le quattro tele (il cui allestimento è curato da Stefano Cecchetto) deriva dal fatto che è al de Nordis, diversamente da quanto prospettato in un primo momento, che il Comune ha stabilito di esporre in forma permanente i quadri donati dal mecenate: rappresenteranno il primo nucleo di un costituendo museo d’arte moderna e contemporanea.

Milionario il valore delle opere, che includono - per citare appena qualche esempio - un paesaggio di Henri Matisse (olio su tela), Plage a Deuville di Eugene Boudin, la Donna che si veste di Toulouse-Lautrec, una veduta naturalistica di Alfred Sisley. Dal palazzo municipale inscalfibile silenzio stampa e nessuna conferma sull’identità del donatore, ma di dubbi non paiono più essercene.

Un dato certo è che è letteralmente innamorato della città ducale, pur non essendone nativo. A questo si deve la volontà di omaggiare la comunità cividalese dei gioielli acquisti sul mercato europeo nel corso di anni e anni. Unica condizione posta all'atto della donazione era stata l’esposizione stabile dei capolavori entro un triennio.

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