Studenti da 15 Paesi È boom di iscritti alle lezioni di italiano

I corsi sono due: per cittadini stranieri e richiedenti asilo Il primato a pakistani e venezuelani originari del Friuli

SPILIMBERGO

Quando l’integrazione passa dai banchi di scuola. È boom di iscritti ai corsi di lingua italiana per cittadini stranieri che il Comune di Spilimbergo propone, sin dal 2005, alla Casa dello studente, grazie ad un accordo con il Cpia di Pordenone. Le lezioni sono iniziate e la partecipazione è già molto elevata: i due livelli di apprendimento hanno raggiunto picchi di una trentina di allievi che giungono da oltre 15 nazionalità.

Una iniziativa che parte da quando, per favorire l’integrazione di una parte sempre più significativa di popolazione, allora composta perlopiù da cittadini facenti parte della comunità del Burkina Faso, si assunse la decisione di fornire strumenti linguistici adeguati. Per allestire i corsi – che sono gratuiti e non comportano alcun onere per il Comune, salvo le spese del riscaldamento della Casa dello studente due sere la settimana, nel periodo invernale – è stata siglata una partnership con il Centro territoriale permanente di Pordenone guidato dalla dirigente Alessandra Rosset.

In questo periodo sono stati centinaia gli stranieri che hanno acquisito almeno le competenze linguistiche di base. Non essendoci un corso specifico di lingua italiana, la proposta è stata ben presto sfruttata anche dagli allievi della Scuola mosaicisti: giovani, e meno giovani, provenienti da ogni continente. Dallo scorso anno, accanto alla proposta tradizionale è stata attivata una seconda iniziativa: utilizzando fondi della Regione e dell’Unione europea è stato avviato un corso per richiedenti protezione internazionale. Medesimo l’obiettivo: permettere un’integrazione territoriale, che non può prescindere dalle competenze linguistiche, nel caso la domanda di asilo politico venisse accolta, come sta avvenendo per un buon numero di profughi residenti in città.

La parte del leone la fanno i pakistani – si tratta di una decina di richiedenti asilo che risiedono in città – assieme ai venezuelani, il cui arrivo è legato ai disordini legati all’agitazione politica. In questo caso, sono quasi tutte persone che hanno la doppia cittadinanza e hanno fatto rientro in Friuli, terra d’origine dei loro avi, per scampare al clima di guerra civile e di povertà che si registra a Caracas. Sempre nutrita la pattuglia di studenti del Burkina Faso, ma significative sono anche le presenze di francesi, russi, ucraini e albanesi. —



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