Studente bocciato, il liceo vince al Tar Basta una materia per perdere l’anno

Basta un’insufficienza in una sola materia per essere bocciati. A rammentarlo sono i giudici del Tar, nelle motivazioni di una sentenza che riguarda, però, un caso diverso. I genitori di un liceale fanno ricorso al Tar dopo che il figlio è stato bocciato al Leopardi Majorana, ravvisando incongruenze nelle correzioni e nei voti e la sparizione di alcune prove. Il Tar ha rigettato il ricorso contro il liceo e il ministero dell’Istruzione, condannando la famiglia a rifondere allo Stato le spese di giudizio (2mila euro).

Allo scrutinio di giugno il ragazzo aveva un 5 e un 4. In agosto non ha superato le prove di recupero del debito formativo, prendendo l’insufficienza in entrambe le discipline.

«Le gravi lacune, già rilevate durante l’anno – il verdetto del consiglio di classe – non sono state superate. Ci sono ancora significative carenze, tali da compromettere l’esito delle prove, sia scritte che orali. La discontinuità dell’impegno anche nello studio estivo non gli ha permesso di conseguire i traguardi minimi previsti per l’ammissione alla classe successiva».

Il Tar ha osservato che il giudice può intervenire sulle valutazioni tecnico-discrezionali espresse da un docente o consiglio di classe solo qualora le motivazioni siano illogiche, contraddittorie o irragionevoli. I genitori hanno chiesto l’accesso agli atti e hanno acquisito così fra l’altro il verbale degli scrutini di giugno, la comunicazione con i debiti formativi, i registri dei docenti, le verifiche delle due materie. Non sono state esibite alla famiglia invece le prove nella seconda materia dal mese di dicembre 2017 all’aprile 2018, perché sono state smarrite, come ha precisato la stessa amministrazione scolastica. Ciò non significa, però, hanno ribattuto i giudici, che le prove non siano svolte, visto che i voti, quasi tutti negativi, sono stati riportati nel registro elettronico.

Il fatto che la prova scritta nella seconda materia sia stata corretta con semplici sottolineature, senza graduare la gravità degli errori, non cambia la sostanza del voto, così come nella sintesi finale il voto di 4 risulta corretto in 5. Correzioni, che secondo i giudici, non influiscono sulla genuinità dell’espressione dei voti. I giudici hanno ricordato che «in base alla normativa vigente si può disporre la non ammissione alla classe successiva anche con una sola materia insufficiente». Non è questo il caso, perché lo studente aveva due talloni d’Achille, anche se la media complessiva dei suoi voti gli avrebbe consentito comunque di raggiungere la sufficienza. Per i giudici è irrilevante, «poiché in due materie qualificanti, nonostante sia stata concessa l’opportunità del recupero, il giudizio è stato invece, alla fine, negativo e ciò ha comportato, inevitabilmente, la non ammissione all’anno scolastico successivo». —

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