Stroncato traffico di cocaina, 16 arresti

Pordenone al centro di un giro gestito da italiani e albanesi. Caccia a tre latitanti
Stroncato dai carabinieri un traffico di cocaina proveniente da Albania e Olanda che vedeva Pordenone quale principale località di transito e rifornimento di massicce quantità di stupefacente. La rete dei trafficanti si estendeva in tutto il Triveneto, con i canali di approvvigionamento più consistenti localizzati in Piemonte e Lombardia. Il bilancio dell’indagine - durata due anni - parla di 16 persone arrestate (dieci albanesi, sei italiani), 35 denunciate in stato di libertà, 68 segnalate al prefetto per aver assunto droga. Nelle sue varie fasi, l’operazione ha, inoltre, portato al sequestro di oltre 3 chili di cocaina, numeroso materiale per il taglio e il confezionamento, due pistole, tre auto di grossa cilindrata, 40 mila euro provento della compravendita di cocaina. I risultati dell’indagine sono stati resi noti ieri mattina al Comando provinciale dei carabinieri di Pordenone. Da dire che il comandante provinciale, colonnello Fabio Antonazzo, nonché i comandanti del Reparto operativo e del Nucleo operativo, rispettivamente colonnello Walter Rossaro e capitano Pierluigi Grosseto, erano affiancati dal procuratore della Repubblica del Tribunale di Pordenone, Luigi Delpino, e dal sostituto procuratore Annita Sorti: presenze tutt’altro che consuete, alle conferenze stampa, da cui si può intuire l’importanza dell’operazione. Tornando ai fatti, l’indagine è giunta alla sua conclusione proprio all’alba di ieri, quando i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Pordenone, in collaborazione con colleghi di diverse stazioni delle Compagnie di Pordenone e Sacile e di reparti dell’Arma delle province di Udine, Treviso, Venezia, Belluno, Roma e Ragusa, hanno eseguito 16 su 19 ordini di custodia cautelare richiesti dal sostituto procuratore Annita Sorti - pm titolare dell’inchiesta - e concessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pordenone, Patrizia Botteri. Gli arrestati (10 albanesi, 6 italiani) hanno quasi tutti precedenti, ovvero di nessuno si può dire che fosse un “insospettabile”. Tutti devono rispondere di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Gli italiani colpiti da custodia cautelare in carcere sono Daniele Baggieri, 28 anni, residente in provincia di Ragusa; Devis Gesuato, 33, di Bibione (Ve); Roberto Mior, 29, di Poincicco di Zoppola; Michele Mastromarino, 38, di Pordenone; arresti domiciliari per Alberto Moretto, 27 anni, di Concordia Sagittaria (Ve), e Marco Bazzanini, 40, residente a Vito d’Asio, di fatto domiciliato a Maniago. Gli albanesi, tutti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono Olti Reci, 23 anni, Rocca di Papa (Roma); Saimiria Musaku, 26, Motta di Livenza (Tv); Denis Podgorica, 25, Motta di Livenza; Nikolin Dedaj, 27, Santo Stefano di Cadore (Bl); Dritan Gioka, 30, Pordenone; Klajment Curri, 28, Nervesa della Battaglia (Tv); Kleanthi Latifaj, 26, San Giorgio della Richinvelda; Erlis Jesku, 22, Valvasone; Besmir Doda, 21, Pordenone; Leonardo Muka, 24, Fiume Veneto. C’è da aggiungere Rajmond Percia, 25 anni, domiciliato a Maniago, tra i primi ad essere arrestato all’inizio dell’inchiesta. All’appello ne mancano tre, tutti albanesi, attualmente ricercati. Uno di questi si trova certamente all’estero, tant’è che in queste ore si sta già muovendo l’Interpol. Da dire, infine, che alla fase conclusiva delle perquisizioni e della notifica dei provvedimenti messa in natto all’alba di ieri hanno preso parte oltre 50 carabinieri del comando provinciale di Pordenone, supportati da unità cinofile e da un elicottero dell’Elinucleo carabinieri di Treviso. Elicottero che non è affatto passato inosservato, tant’è che sono state molte le telefonate, giunte ieri mattina in redazione, da parte di cittadini che temevano fosse successo qualcosa.

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