Stringher, sei milioni per il quinto lotto

Approvato il progetto: 24 aule, 4 laboratori e spazi per 700 giovani Sarà pronto nel 2021. È l’ultimo atto della Provincia di edilizia scolastica
Di Michela Zanutto

La Provincia ha presentato ieri il quinto lotto dell’Isis Stringher. È l’ultimo atto, in tema di edilizia scolastica, dell’ente.

Ventiquattro aule e quattro laboratori che dovrebbero essere consegnati entro giugno 2021. Sei i milioni di euro stanziati da palazzo Belgrado che saranno gestiti dall’Uti Friuli Centrale, ente che rileva la gestione delle scuole. Un progetto, quello dello Stringher, messo a punto nel 1996. Il cantiere apre però soltanto nel 2002 e si conclude nel 2012 costruendo i primi quattro lotti con una spesa di 16 milioni. Adesso la Provincia ha stanziato altri sei milioni per un edificio che si collega al quarto lotto e ne rappresenta lo specchio: si sviluppa su quattro livelli (piano terra, primo, secondo e terzo piano) dove trovano spazio le aule per un totale di 3 mila 340 metri quadrati di piani utilizzabili e una volumetria di oltre 16 mila metri cubi. La classe energetica sarà «A» e l’edificio rispetterà le più recenti normative antisismiche.

Il progetto ha già ottenuto i pareri del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, dell’Azienda sanitaria, della Soprintendenza scolastica del Fvg nonché dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine. Saranno avviate le pratiche con Comune di Udine e Regione.

«Questa è una giornata non molto felice per la Provincia, anzi – ha detto il presidente, Pietro Fontanini –. La competenza in materia di edilizia scolastica passa all’Uti del Friuli Centrale, cosa che noi non abbiamo auspicato, anzi. Ma la Regione ha deciso di procedere comunque, anche con qualche difficoltà nel passaggio».

Nel progetto originario sono previsti anche un sesto e settimo lotto che dovrebbero essere le palestre. «Con questa opera vogliamo dare allo Stringher la serenità che merita perché è una delle scuole di punta della nostra regione ed è costretta a spostare i ragazzi al Marinoni e in via Modotti per problemi di spazi», ha spiegato Fontanini.

La scelta di completare il progetto dello Stringher ha attirato qualche critica su palazzo Belgrado, ha rivelato l’assessore all’Edilizia scolastica, Carlo Teghil. «Ma la carenza di spazi scolastici è ormai cronica in città – ha aggiunto –. Negli ultimi cinque anni gli alunni delle scuole superiori sono aumentati di 1.800 unità e quindi serve un’ospitalità all’altezza di quelli che sono i compiti di una buona scuola. Non è una follia approvare questa iniziativa in una fase di chiusura, nasce anzi dalla volontà di fare partire i cantieri, perché c’erano i fondi e i progetti e non volevamo fossero distratti per altre cose. Nell’arco di un anno il quinto lotto può essere appaltato ed entro quattro anni consegnato».

«Lasciamo questo progetto con le relative risorse nelle mani dell’Uti Friuli Centrale che assumerà la competenza nella gestione delle scuole superiori», ha aggiunto Fontanini affiancato da tutti gli esponenti della Giunta, dall’architetto Sergio Contardo, del servizio edilizia scolastica della Provincia di Udine, dalla dirigente scolastica dell’Isis, Anna Maria Zilli, e da una rappresentanza dei docenti dell’istituto.

«La Provincia di Udine in 200 anni di storia ha gestito un ingente patrimonio di immobili, 130 in totale di cui 101 in proprietà, immettendo in questo settore annualmente 13 milioni di euro – ha fatto rilevare Fontanini – con una flessione, negli anni in cui il patto di Stabilità ha compromesso gli investimenti, ripresi nel 2016 con 8 milioni impegnati in cantieri nelle scuole. Un impegno considerevole quello nei confronti delle scuole, affrontato con attenzione da Tarvisio a Lignano, favorendo non solo gli istituti della città di Udine, ma cercando di contribuire al rafforzamento e alle necessità dei plessi distribuiti su tutto il territorio. Tutto questo transiterà all’Uti Friuli Centrale: non possiamo non nascondere preoccupazione per questo passaggio che interviene ad anno scolastico in corso. Il presidente dell’Unione ha già chiesto collaborazione alla Provincia per la copertura di alcune voci di spesa, poiché il bilancio non sarà operativo fino a metà maggio».

«Un segnale evidente di difficoltà e impreparazione, situazione che poteva essere evitata se la Regione ci avesse concesso la gestione del patrimonio scolastico fino al 31 agosto, come chiesto dai Comuni sede di scuole superiori che, al 30 giugno, si vedranno trasferita la proprietà di questi immobili, ma soprattutto in attesa della sentenza del Tar Fvg (il 7 giugno), sul ricorso che la Provincia di Udine ha presentato contro il commissario nominato dalla Regione per la stesura del piano di subentro proprio in materia di edilizia scolastica».

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